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“Homeland è razzista”: artisti sabotano la serie tv con graffiti in arabo

Un collettivo artistico chiamato a realizzare alcuni graffiti in arabo per la scenografia della nota serie tv ha pensato bene di riempirla letteralmente di frasi come “Homeland non è una serie” e “Homeland è razzista”, senza che la produzione se ne accorgesse. Lo scandalo è emerso solo dopo la messa in onda, ma il creatore Alex Gansa reagisce con sportività: “Il nostro scopo è creare dibattito, complimenti ai sabotatori”.
A cura di Valeria Morini
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Negli Usa è appena iniziata l'attesa quinta stagione di Homeland, una delle serie di punta di questa prima metà della stagione 2015-16. I fan italiani dovranno attendere fino al 30 ottobre per vedere la prima puntata della nuova annata su Fox, ma intanto dall'America arriva una notizia che ha sconvolto non poco il pubblico della produzione con Claire Danes.

Com'è noto, la serie si incentra sulle indagini dell'analista della Cia Carrie Mathison (la Danes, appunto) contro Al Qaeda e le frange del terrorismo islamico. Per qualcuno, tuttavia, la rappresentazione data del mondo musulmano sarebbe parziale e addirittura razzista: a pensarla così, tra gli altri, è Don Karl, curatore del libro "Walls of Freedom", raccolta fotografica dei più bei graffiti disegnati durante le primavere arabe. Il caso vuole, però, che proprio Karl sia stato chiamato dai produttori di Homeland per realizzare alcune scritte sui muri in una ricostruzione di un campo profughi siriano.

È allora che è scattata l'incredibile operazione di sabotaggio: i membri del collettivo artistico Arabian Street Artists (formato da Heba Amin, Caram Kapp e Stone, alias lo stesso Karl) hanno tappezzato la scenografia con scritte come "Homeland è razzista", "Homeland non è una serie", "Homeland non esiste", “Homeland è uno scherzo che però non fa ridere” e “Questa serie non rappresenta l’opinione di questi artisti”. Le iscrizioni sono ben visibili in una scena in cui Carrie cammina in un vicolo e sono perfettamente comprensibili a chiunque conosca la lingua araba.

Ecco come lo stesso Karl ha raccontato l'episodio:

Tutto è cominciato in un pomeriggio di giugno, quando mi è arrivata una telefonata. Era uno dei produttori della serie tv Homeland e mi chiedeva aiuto per trovare degli artisti che potessero disegnare graffiti per la scenografia del telefilm. All'inizio ho pensato ad uno scherzo. Poi è arrivato l'orrore: Homeland in questi anni ha dato del mondo musulmano un'immagine terribile e non volevo certo collaborare con loro. La sera sono andato a bere una birra con un amico e ci è venuta questa folle idea: ora che ha funzionato ancora stento a crederci. Quello che scrivevamo non gli interessava, ci hanno fatto lavorare senza neanche chiederci cosa stavamo incidendo sulle pareti: è stato davvero esilarante, nessuno ha capito niente fino alla fine.

Gansa, creatore di Homeland: "Complimenti ai sabotatori"

Uno scherzetto che probabilmente gli alti capi di Fox non hanno affatto apprezzato. Eppure, Alex Gansa, creatore della serie, ha accettato la "figuraccia" con grande sportività e si è addirittura complimentato con i sabotatori, come spiegato in un comunicato:

Avremmo voluto accorgerci di queste immagini prima che andassero in onda. Tuttavia, dal momento che Homeland si sforza sempre di essere un prodotto sovversivo e in grado di stimolare il dibattito, non possiamo fare a meno di ammirare questo atto di sabotaggio artistico.

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