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“Morti e Stramuorti”, dopo i matrimoni sbarca in tv il reality sui funerali a Napoli

Andrà in onda su Explora il programma dedicato alla famiglia Dell’Anno, che gestisce da cinque generazioni un’impresa di pompe funebri a Napoli. Dopo i matrimoni e le donne dell’alta borghesia, la città partenopea continua a dimostrare di essere la culla della tv di nuova generazione.
A cura di Andrea Parrella
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All'appello mancava solo l'ultimo atto e quando si dice ultimo, si intende ultimo per davvero. Oramai possiamo stare certi di una cosa: Napoli ha ufficialmente fatto la fortuna della tv di nuova generazione. Andrà infatti in onda, a partire da venerdì alle ore 21, "Morti e stramuorti", il nuovo reality show del canale di De Agostini Explora. Il titolo non lascia molto spazio ad interpretazioni, né per quel che riguarda i luoghi in cui il reality è stato girato, né per quanto concerne l'argomento centrale. Protagonisti saranno i componenti della famiglia Dell'Anno, proprietari dell'omonima azienda di pompe funebri di San Giovanni a Teduccio. Fanno questo da cinque generazioni i Dell'Anna, e tramite la loro storia il programma racconterà le modalità di celebrazione del trapasso a Napoli.

Prima furono i matrimoni ad essere protagonisti, con le polemiche sollevate dal format di Real Time "Il boss delle cerimonie", capace di mettere a nudo gli aspetti più popolari, eccessivi e trash della concezione napoletana delle nozze, tra musica, colori e decorazioni barocche; dopo è arrivato "Lucky Ladies", dieci puntate dove scopriremo la vita di un gruppo di signore dell'alta borghesia napoletana, a lavoro e nel privato. Belle e stravaganti, curiose e ricercate, ma soprattutto ricche e fortunate. Infine il lancio di "Morti e stramuorti", nel quale sarà l'addio ai morti ad essere al centro della narrazione, con le esagerazioni dilaganti anche in questo senso.

La ditta Dell'Anno è gestita da Umberto con i tre figli, Francesco, Massimo e Mirko. I proprietari sono coadiuvati da cinque "schiattamuorti di razza", come vengono chiamati i becchini a Napoli: Federico (’o Caposquadra), Lello (’o Bello), Gabriele (’o Sciupafemmine), Aziz (’o Marucchino) e Roberto (’o Stagista). Ma le critiche sono già pronte, perché non v'è dubbio che un programma di questo tipo possa in qualche modo suscitare le proteste di quei napoletani che non amano essere associati ai famosi luoghi comuni. Nel merito risponde il direttore di Massimo Bruno, direttore di Explora:

Non volevamo farci bloccare da un tabù. L’approccio di questo programma fa la differenza, raccontiamo un mondo che interessa tutti con una chiave che ti fa pensare e apprezzare le cose della vita

La prima puntata, che prenderà il via venerdì 12 giugno, racconterà molto della famiglia Dell'Anno, concentrandosi soprattutto sugli aspetti quotidiani della loro vita, senza tuttavia eludere la narrazione di un funerale di un commerciante di fuochi d’artificio in piazza Mercato. Il proposito è certamente quello di essere provocatorio e suscitare polemiche similari a quelle sollevate per i precedenti programmi riguardanti Napoli e la napoletanità.

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