Morte di Sandro Mayer, Osvaldo Orlandini il suo successore alla direzione di DiPiù
È trascorso poco più di un giorno dalla morte di Sandro Mayer, giornalista e direttore del settimanale DiPiù, nonché volto televisivo noto e molto amato dal pubblico. La notizia della sua scomparsa è arrivata la mattina del 30 ottobre, a darne notizia per prima è stata Eleonora Daniele nel corso del programma Storie Italiane, in onda su Rai 1. Notizia che ha sconvolto e commosso i presenti, a cominciare dall'amico e collega Roberto Alessi, che non è riuscito a trattenere le lacrime mentre elogiava le grandi qualità di Mayer come professionista e come persona.
Il cordoglio per la morte di Mayer è stato immediato, giunto da dal mondo del giornalismo e dei tanti volti televisivi a lui legati da un rapporto non solo professionale, a iniziare da Milly Carlucci, che per tanti anni lo ha avuto in giuria a "Ballando con le Stelle", fino alla sua spalla nel ruolo di giurato Ivan Zazzaroni, che in una breve intervista a Fanpage.it ha ricordato il collega.
Il successore di Sandro Mayer alla guida di DiPiù
Alle tanti voci si è aggiunta quella di Urbano Cairo, editore legato a Sandro Mayer da un rapporto che andava oltre quello lavorativo. Cairo era riuscito a strappare il giornalista a "Gente", di cui era stato direttore per anni, convincendolo a fondare un nuovo settimanale. Da quell'accordo nacque, quasi 15 anni fa, DiPiù. In un'intervista al Corriere della Sera, Cairo ha riconosciuto le notevoli doti giornalistiche di Mayer, ammettendo come gli avesse "reso più acuta la sensibilità su quello che piace al lettore. Aveva un talento assoluto per capire come prendere le notizie da un punto diverso e di successo". Cairo ha inoltre annunciato il nome del successore di Sandro Mayer alla direzione di DiPiù:
Osvaldo Orlandini, che è stato il suo braccio destro a Dipiù, e prima a Gente, e che saprà interpretare il Mayer-pensiero, mettendoci qualcosa di personale
Osvaldo Orlandini, una carriera al fianco di Sandro Mayer
Osvaldo Orlandini era da tempo vicedirettore del settimanale, ha iniziato la sua carriera nel giornalismo a Il Giorno. È passato poi a Gente, dove ha lavorato per 27 anni, prima come inviato speciale e poi come vicedirettore. Nel corso della permanenza presso il settimanale ha lavorato su alcuni tra i casi più clamorosi di cronaca e politica degli anni Ottanta, spaziando dalle Brigate Rosse al delitto Tobagi, fino all'assassinio del generale Dalla Chiesa. Oltre ad aver seguito le orme di Sandro Mayer e averlo affiancato per anni, insieme a lui ha curato la stesura de "La grande storia di padre Pio" e "La grande storia di Gesù".