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Mingo sulle accuse di truffa: “I servizi non erano falsi, avevo un contratto d’attore”

Ex inviato di Striscia la Notizia, sospeso dal tg satirico per presunti servizi falsati, è ora indagato per truffa a Mediaset, diffamazione e simulazione di reato. Mingo, però, si difende: “Striscia non è una redazione, siamo tutti attori. Ma non abbiamo inventato nulla, le accuse sono false”.
A cura di Valeria Morini
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Mingo risponde alle gravi accuse della Procura di Bari, che contesta all'ex inviato di "Striscia la Notizia" due truffe ai danni di Mediaset, per un totale di 170mila euro, oltre a reati di simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione. Lo fa in un'intervista al Quotidiano di Puglia, in cui si difende sostenendo di essere stato legato al tg satirico da un contratto d'attore e non da giornalista, in quanto "a Striscia ci sono solo attori e nessuna redazione".

Sono ben dieci i servizi ritenuti falsi dagli inquirenti, per cui Mingo – nome d'arte di Domenico De Pasquale –  è indagato insieme alla moglie Corinna Martino e alla sua segretaria. Una presunta truffa da 21mila euro di cui invece il socio Fabio sarebbe stato all'oscuro e che però Mingo nega:

Dipende da cosa si intende per vero o falso, nel nostro lavoro molto spesso si parte da fatti veri, che in taluni casi, come in quelli contestati, hanno un epilogo scenico. Ma si tratta di una procedura ben diversa dall'inventare una storia. E comunque, io avevo un contratto di attore televisivo, posso documentarlo, il che vuol dire che il nostro ruolo era a cavallo tra verità e finzione.

Mingo: "Striscia verificava tutti i servizi"

Nonostante le accuse di diffamazione nei confronti degli autori di "Striscia", Mingo continua a sostenere che tali servizi fossero approvati dal team del programma "fino al punto di concordare come vestirsi". Continua De Pasquale: "E comunque a Striscia arrivava il premontato dei servizi, di solito della durata di 15-20 minuti di cui (sempre per contratto) si riservavano di fare tutte le verifiche necessarie prima di decidere se utilizzare il materiale, di cui andava in onda una versione di massimo 3 minuti".

Sulla truffa da 170 mila per pagamenti illegali: "Erano davvero figuranti"

Alla moglie di De Pasquale è stata inoltre contestata una seconda truffa, da ben 151mila euro: si tratterebbe di retribuzioni rimborsate da Mediaset a collaboratori fatti passare come figuranti. Anche in questo caso, Mingo offre la sua versione dei fatti.

Noi abbiamo indicato alcune persone che poi venivano pagate come figuranti da Mediaset, ma questo accadeva quando svolgevano realmente il ruolo di figuranti: ad esempio il cameraman che percepiva un compenso da cameraman di cui esistono le fatture, in alcune sporadiche occasioni è stato un figurante ed è stato pagato come tale, così come è accaduto a Corinne (sua moglie ndr), quando c'era ad esempio da indossare una telecamerina nascosta e così via.

Fabio: "Ho trascorso un anno di inferno"

Parla infine anche Fabio De Nunzio, che non è sotto accusa ma che con Mingo ha condiviso lo scandalo dell'allontanamento da "Striscia la Notizia".

Ho trascorso un anno e mezzo di inferno a partire dall'annuncio di Striscia in tv. Un fulmine a ciel sereno. Quel sospetto, quell'accusa, mi hanno distrutto. La mia famiglia ha sofferto moltissimo, mio figlio ha avuto perfino problemi a scuola. Malgrado tutto, però avevo la forza della mia coscienza: sapevo di essere una persona che sulla tavola poteva avere un tozzo di pane e avere fame, ma che andava dormire con la coscienza sazia.

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