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Mimì e Catarella salutano Andrea Camilleri, l’addio di Cesare Bocci e Angelo Russo

I due attori, volti del Commissario Montalbano, dicono addio a modo loro ad Andrea Camilleri, scomparso a 93 anni dopo un lungo ricovero in ospedale. “Continuate a volare libero, maestro”, scrive Cesare Bocci su Instagram, mentre Angelo Russo riprende parte degli scritti di Camilleri per onorarlo.
A cura di Andrea Parrella
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Il tema centrale della giornata è sicuramente l'addio ad Andrea Camilleri, il grande scrittore, drammaturgo e intellettuale scomparso la mattina del 17 luglio. Tantissimi i messaggi di cordoglio di amici, colleghi, rappresentanti delle istituzioni e personaggi del mondo dello spettacolo, che hanno voluto inviare il loro ultimo saluto ad uno dei personaggi più influenti della cultura italiana.

Un discorso a parte si può fare per il micromondo di fantasia concepito da Camilleri, quello del Commissario Montalbano, i cui volti protagonisti stanno forse vivendo questo momento in una maniera ancora più addolorata e affranta. A salutare Camilleri ci ha pensato Luca Zingaretti, con un lungo messaggio pubblicato sui social, e a lui si sono aggiunti altri due protagonisti delle avventure di Montalbano: Cesare Bocci e Angelo Russo, interpreti rispettivamente dei personaggi di Mimì Augello e Catarella.

Anche loro decidono di destinare a Instagram il loro ultimo saluto al maestro Camilleri. Ermetico il messaggio di Bocci, che si rivolge a Camilleri dandogli del voi: "Continuate a volare libero, maestro…". Lungo e sentimentale il messaggio di Angelo Russo, che cita un intero passaggio di uno dei libri da cui è tratta la fiction di Rai1:

“Dottori! Stamattina tilifonò gente che addimandava di lei pirsonalmente di pirsona! I nomi ce li scrissi in questo pizzino” E gli porse un foglietto malamente strappato da un quaderno a quadretti. “E tua sorella tilifonò?” spiò, pericolosamente gentile, Montalbano. Catarella prima s’imparpagliò, poi sorrise. “Dottori, vossia vuole babbiare? Mè soro spossibilitata a tilifonare è.” “E’ monca?” “Nonsi, dottori, non è monaca. Non gli viene di tilifonare in quanto che non c’è, pirchì io sono figlio unico e mascolo di mè patre e di mè matre.” Il commissario abbandonò la partita, sconfitto (da Il ladro di merendine)

Uno tra i tanti modi per ricordarLa, Maestro. Con oggi una pietra miliare siciliana va via.
Con un "semplice" atto della scrittura è stato capace di cucirmi addosso un personaggio al quale sono molto affezionato e grazie a Lei tutti mi amano; non bastano parole per esprimere il grosso dispiacere e l'enorme affetto da parte mia nei suoi confronti.
Mi porterò dentro i vari insegnamenti e tutti gli aneddoti che riempivano gran parte del tempo assieme e continuerò a portare in alto il suo nome interpretando al meglio il suo amato Catarella.
Ci rivedremo Maestro, con affetto!

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