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Michele Santoro in onda con Servizio pubblico dal 3 novembre

Web tv e tante tv locali trasmetteranno l’evento, insieme al canale 504 di Sky. Il titolo del programma cambia, da Comizi d’amore a Servizio pubblico, dopo il successo dell’ omonima iniziativa web che ha raccolto i contributi dei telespettatori per la messa in onda del programma.
A cura di Marianna D Onghia
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servizio pubblico

“ Ciò che stiamo facendo è anche un atto d’amore nei confronti del servizio pubblico ”
Michele Santoro
Non si chiameranno Comizi d'amore, bensì Servizio pubblico: dopo il successo dell'iniziativa di Michele Santoro di far contribuire economicamente il pubblico per la messa in onda del suo nuovo programma, la decisione di chiamare il prossimo progetto con il titolo della fortunata iniziativa è stato semplice e soprattutto ricco di significati. Il servizio pubblico sappiamo benissimo che dovrebbe farlo la Rai, la televisione pagata e sostenuta dai suoi telespettatori con il canone annuo, ma anche il programma di Santoro sarà il frutto di una decisione libera e coscienziosa della gente a casa di sostenere e appoggiare l'iniziativa televisiva del giornalista: il nuovo programma, dice il conduttore, sarà un omaggio alla sua ex datrice di lavoro, che in linea generale rimane pur sempre servizio pubblico.

Vien messo da parte quindi l'omaggio a Pier Paolo Pasolini, il primo a parlare di Comizi d'amore, ma Michele Santoro ci tiene a dire che non mancheranno riferimenti al pensiero del poeta. Il programma tv partirà il 3 novembre e andrà in onda sulle web-tv, in diverse tv locali e sul canale 504 di Sky, ma la speranza di riuscire in extremis a mandarlo in onda alla Rai si è rivelata vana per il conduttore. Santoro sperava in un esplicito sostegno dei suoi colleghi Rai per la messa in onda sulla tv pubblica del programma che con 10 euro tanti italiani stanno sostenendo, ma per l'ex volto di Annozero, i giornalisti accettano la loro condizione di semilibertà dettata dalle manovre di potere e fin quando sarà così nulla cambierà, sostanzialmente.

Solo in Italia si considera la politica arbitro dell’informazione.

In questa situazione di incatenamento generale, Santoro si sente uno schiavo che si è da poco liberato da ogni vincolo e che per età ed esperienza può permettersi nuove esperienze, come quella di Servizio Pubblico e sfidare l'ostacolo alla libertà d'informazione: una missione che il guerriero Santoro vuol portare a termine anche per chi accetta passivamente tali vincoli, come i suoi ex colleghi appunto. Il fiero giornalista non crede di combattere contro i mulini a vento, ma per un ideale e un principio giusti e ha dalla sua parte coloro che hanno sostenuto, sostengono e sosterranno ancora Servizio pubblico.

La trasmissione comincerà il 3 novembre: sul sito Servizio Pubblico troverete volti noti e meno noti che hanno appoggiato il progetto santoriano e prime inchieste di questo nuovo gruppo di lavoro. Come detto, la messa in onda del programma lo vedrà sulle web tv de Il fatto quotidiano, Repubblica e Corriere della sera e canale 504 di Sky,: le tv locali che seguiranno l'evento, invece, sono Telenorba, Telelombardia, Tcs, Rttr, Telecapri, Antenna 3, Videocalabria, Antenna Sicilia, Telecupole, Umbria Tv, Teleroma, Telereggio, Primocanale, Telesanterno, Nuovarete, Telemodena, Free Channel, Rete 8 ed Rtv. Michele Santoro sta per tornare e ogni regione riaccenderà le telecamere delle sue tv per immortalare il momento tanto atteso: cosa farà il giornalista fuori dalla sua Rai? Ne vedremo delle belle.

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