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Mediaset, è arrivato l’anno zero: nessun licenziamento, solo tagli ai costi

In una lunga intervista al quotidiano La Stampa il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi ha spiegato come il suo “gioiellino” fronteggerà la crisi: nessun esubero, solo prepensionamenti e tagli ai costi, dalle fiction (-30%) ai cachet delle star. Rete 4 diventerà una “La7 più popolare e meno radical-chic”.
A cura di Fabio Giuffrida
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C'era chi dava per morta l'Azienda di Cologno Monzese che, invece, ha dimostrato di non volersi arrendere alla crisi. Basti pensare al TgCom24, uno sforzo immenso per Mediaset che finalmente ha creato la terza rete all news dopo SkyTg24 e RaiNews24. Ma il 2013 sarà "l'anno zero della nuova Mediaset" ha tuonato il vicepresidente del Biscione Pier Silvio Berlusconi in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa. Peccato che nel frattempo aleggi un passivo di circa 45 milioni di euro dovuto principalmente alla crisi economica che ha travolto, senza risparmiare nessun settore, il Bel Paese. Un mercato pubblicitario che in Italia è passato da 9 a 7 miliardi in due anni, un crollo imprevedibile e piuttosto pericoloso (qui la crisi di Vero Tv).

Nessuna crisi per la tv generalista, secondo Pier Silvio Berlusconi, visto che anche sui social network continua ad essere al centro dell'attenzione. Ma nel frattempo come risponde Mediaset alla crisi economica inarrestabile? Con tagli che non si tradurranno in licenziamenti, queste le parole del vicepresidente del Gruppo:

In 3 anni Mediaset costerà 450 milioni in meno all'anno rispetto al 2011. Abbiamo agito su tutto: strutture, costo dei diritti, dei programmi, degli studi e delle star. Le fiction, a parità di qualità, costeranno il 30% in meno a serata [qui le fiction Mediaset che vedremo nel 2013, ndr] Nessun licenziamento, abbiamo fatto di tutto per non toccare l'occupazione, al massimo parliamo di prepensionamenti e collaborazioni. E con l'accorpamento di alcuni settori da Roma a Milano alcuni dipendenti hanno preferito non trasferirsi e negoziare soluzioni concordate con il sindacato. I nostri piani non prevedono esuberi di personale e quindi ne sono orgoglioso.

Rimarrà il Grande Fratello visto che il modello culturale di Mediaset rimane la "modernità" e, stando ad un rapporto del Consiglio d'Europa, l'Italia sarebbe il primo Paese europeo per numero di reti che vivono in gran parte di film, telefilm e programmi tradotti; Mediaset invece vuole proporre "prodotti italiani ed esclusivi unici in questo panorama affollato". Verranno proposti programmi-evento come Amici di Maria De Filippi o lo show, già trasmesso su Canale 5, di Adriano Celentano. Canale 5 punterà a 4 prime serate di intrattenimento e 2/3 di fiction made in Italy; Italia 1 scommetterà sull'intrattenimento autoprodotto di Colorado e Le Iene ma si cercherà in ogni caso di sperimentare nuovi linguaggi; infine Rete 4 sarà una "La7 più popolare, meno radical-chic e con costi sostenibili" e arriverà un altro programma di attualità in prima serata, oltre Quarto Grado e Quinta Colonna.

Novità da casa Premium che rimane stabile a quota 2 milioni. Ora Pier Silvio Berlusconi sta lavorando ad un nuovo progetto, "Infinity", che offrirà contenuti on demand visibili con la massima flessibilità commerciale su tutti i device collegabili a Internet, dalle smart tv ai tablet fino alle console di videogiochi. Infine, considerando il periodo piuttosto instabile e delicato, il vicepresidente di Mediaset ha ribadito che il suo Gruppo continuerà a separare la politica dall'azienda anche se qualcosa lo spaventa:

La paura che questa ostilità [nei confronti del padre Silvio Berlusconi, ndrpossa estendersi a Mediaset può venire ma alla fine non credo sia interesse di nessuno distruggere Mediaset indebolendo ulteriormente il sistema industriale ed editoriale italiano.

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