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Mediaset a Scampia per un giorno, che non sia l’ultimo!

Gabriella Simoni realizzerà oggi una maratona di presidio a Scampia unendo Tg4, Studio Aperto e TgCom. E’ un atto doveroso, sintomo della volontà di una buona tv che verrà interpretato come puro opportunismo solo se sarà un caso isolato.
A cura di Andrea Parrella
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Gabriella Simoni e l'informazione Mediaset si trasferiscono per un giorno a Scampia, quartiere divenuto, nell'immaginario collettivo, presidio di camorra della città partenopea. La giornalista, inviata negli ultimi anni in differenti zone "calde" del pianeta, mette in piedi una maratona dall'alba al tramonto (segui la diretta Twitter) , in una sinergia tra Tg4, TgCom e Studio Aperto, ovvero le principali forze di informazione delle reti del biscione. L'obiettivo è chiaramente quello di puntare un occhio di bue su un luogo che è sintomatico di tutti gli eventi di cronaca recenti che riguardano Napoli e i suoi morti, innocenti e non.

L'importanza di TgCom – La notizia di ieri dell'ennesimo agguato di camorra e dell'ennesima vittima, non fa che ampliare la portata di un problema di proporzioni enormi, che purtroppo si ripropone in maniera invadente, dal punto di vista dell'informazione, esclusivamente quando singoli fatti di cronaca irrompono sulla scena. Sarebbe fondamentale capire che eventi di questo genere sono punte di un iceberg ben solido, un tappeto nascosto, sottaciuto e silenzioso, che li alimenta e li provoca, quel silenzio denunciato dal cognato di Pasquale Romano ai microfoni di Fanpage.it .Uno speciale come quello che oggi Mediaset dedica a Napoli, rivela tutte le potenzialità che una piattaforma informativa 24 ore su 24 possa concedere e mette in luce la volontà della rete di far interagire tra esse le redazioni delle tre reti Mediaset, usando la all news come base  di lancio per gli appuntamenti informativi tradizionali. Per la nostra tv generalista questa maratona è un'operazione innovativa e meritevole di interesse.

Che non sia un caso isolato – Non si può che appoggiarne, d'altronde, la causa, quella di un gruppo che si prodiga nel tentativo di sensibilizzare gli spettatori al tentativo di scardinare un sistema ben radicato e chiaramente marcio. Potrebbe esserci un po' di sfiducia verso la doppia faccia di questa operazione giornalistica che incorrere nello stesso errore d'abuso, un eccesso di opportunismo al quale seguirebbe un silenzio tombale sino alla prossima morte. E' qualcosa che tuttavia rimane una semplice supposizione, o meglio una augurio affinché non sia realmente così. Che se ne parli, e molto, si ripeta quest'atto perché un atto di buona informazione e un atto di buona informazione è buona televisione.

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