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Mauro Coruzzi: “Non sono più bulimico di tv, devo fermarmi prima che sia troppo tardi”

Il conduttore radiofonico ed opinionista, in arte Platinette, racconta a Fanpage.it i motivi che lo hanno spinto a non accettare per il secondo anno la partecipazione a “Italia Sì” di Marco Liorni, mentre il sì ad “Amici Celebrities” deriva da un rapporto di vecchia data con Maria De Filippi. Respinge, poi, tutte le polemiche sui matrimoni gay e fa un augurio alla sua amica Mina, che pubblicherà un album con Ivano Fossati.
A cura di Andrea Conti
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Fermarsi in tempo prima che sia troppo tardi”, così Mauro Coruzzi (in arte Platinette) spiega a Fanpage.it i motivi che lo hanno spinto a rivoluzionare completamente la sua vita, sia dal punto di vista professionale che umano. La prima “vittima” del nuovo corso lavorativo è stato Marco Liorni e “Italia Sì”. La scorsa stagione infatti Coruzzi era nel parterre degli opinionisti fissi assieme a Rita Dalla Chiesa ed Elena Santarelli, quest'anno ha deciso di non farne parte ed è andato ospite alla prima puntata per scusarsi e spiegare le motivazioni legate ai suoi problemi di salute.

Perché andare in tv e dare una spiegazione?
Nemmeno Marco Liorni sapeva cosa avrei detto… Ho sentito il dovere e la necessità di spiegarmi perché dovevo dire, anche a chi guarda il programma, che non ce l'avrei fatta a sostenere ancora una volta un programma così importante. Un periodo di lavoro così lungo, di nuovo andata e ritorno Milano-Roma con quel cavolo di treno, cenare male, gli impegni alla radio, portare avanti due collaborazioni con due settimanali… Insomma non stavo più bene, ero ingrassato come un maiale e una sera quando ho avuto serie difficoltà a fare le scale, mi è preso un colpo e mi sono detto: ‘Basta così'.

E cosa è successo?
Mi sono fermato. Ho detto alla radio per cui lavoro (RTL 102.5, ndr) che non sarei andato in trasferta in Sardegna. Sono rimasto da solo a Milano come un cane con l'aria condizionata per fare i conti con me stesso. Quindi via ad una dieta rigida e al movimento.

No a Marco Liorni ma sì ad “Amici Celebrities” che si registra a Roma. Una bella contraddizione, non trova?
No, perché c'è una bella differenza. La produttrice storica di ‘Amici', Sabina Gregoretti, mi chiama a fine di luglio, proponendomi di partecipare ad ‘Amici Celebrities‘. Mi è venuto un colpo e le ho detto, scherzando: ‘Ma cosa volete ancora da questa vecchia carampana, dopo dieci anni!‘. Mi sono fatto spiegare in cosa consisteva il mio ruolo e chi sarebbero stati i miei colleghi giudici. Ho subito messo le mani avanti, spiegando che avevo anche un impegno con Liorni che non avrei potuto rispettare perché stavo rivoluzionando la mia vita perché la mia priorità era rimettermi in sesto. Lei mi ha spiegato che avrei fatto solo sei puntate e che la finale sarebbe stata il 30 ottobre. Ho accetto perché sono riconoscente a Maria, ho fatto per diversi anni parte di ‘Amici' e ormai ci capiamo al volo, anche solo con uno sguardo.

Poi basta? Niente più tv?
Diciamo che valuterei le offerte più comode per me, che siano a Milano. Ad esempio, mi piacerebbe molto far parte di ‘TvTalk‘, hanno gli studi dietro casa mia e mi verrebbe comodo. Poi è un programma piacevole e che amo molto. Bernardini, il conduttore, l'altro giorno mi ha chiamato per appoggiarmi nella mia battaglia per la saluta e siamo a finiti a parlare di opera, di cui lui è appassionato. E comunque a ‘TvTalk' non andrei per soldi, infatti non c'è alcun compenso come succedeva al Costanzo Show da Maurizio. Se me lo proponessero accetterei.

Cos'è cambiato?
Sono meno bulimico di lavoro e di tv. Ad esempio, lo scorso anno da Barbara D'Urso dovevo fare solo una puntata, poi sono diventate quattro e poi undici. Con Barbara ho un rapporto di amicizia che dura da molti anni, ma adesso non potrei più accettare reggere lo stress di dire due cagate in mezzo a 800 persone per qualche secondo. Comunque non sono cambiato, solo solo vecchia tesoro! Mi devo garantire gli ultimi anni che mi restano e la testa che ancora funziona, togliendo delle cose e facendo quello che mi piace.

Non perde però il gusto delle polemiche. Non ultima la dichiarazione contro i matrimoni gay. Perché?
Chiariamo subito. Nulla contro la famiglia tradizionale. Dico solo che io sono che per me la mia famiglia. Sono io che voglio delle leggi che mi tutelino. Santo Marco Pannella dove ca**o sei? Le leggi servono agli individui, poi di come gli individui vogliano procedere a celebrare il loro matrimonio saranno anche ca**i loro. Mi colpisce comunque, e questo è un dato di fatto, il numero dei divorzi (sia per i coniugi etero che gay) che aumenta vertiginosamente, mentre cala quello dei matrimoni. Ma questa è un'altra storia.

Cosa le piacerebbe fare in questo momento?
Insegnare alle Università, anche della Terza età, la storia della musica leggera italiana, come si costruisce una carriera di una diva, come la si alimenta e come la si distrugge.

A proposito di dive, la sua amica Mina pubblicherà un disco con Ivano Fossati, che ne pensa?
Mina ha già cantato Fossati nel 1978 alla Bussola con la bellissima ‘Questa sera io qui'. Fossati, che ha un caratteraccio, ha scritto cose meno belle e altre molto belle se si pensa a ‘E non finisce mica il cielo', cantata da Mia Martini ma era destinata a Mina, e ‘la costruzione di un amore'. Spero sia un disco poco raffinato e molto comunicativo.

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