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Maurizio Costanzo vicino agli 80 anni: “Mi sento un sopravvissuto, vorrei indagare sulle vere intenzioni di Salvini”

Il 28 agosto 2018 compirà 80 anni uno dei volti più rappresentativi della tv italiana. Maurizio Costanzo parla a tutto braccio, intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, di televisione, varietà e intrattenimento, non trascurando l’interesse per il personaggio politico del momento, il leader della Lega e ministro degli interni.
A cura di Andrea Parrella
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Manca poco più di un mese al 28 agosto, quando Maurizio Costanzo, decano della televisione italiana, compirà 80 anni. Ha raccontato a Tv Sorrisi e Canzoni le sensazioni per questo giro di boa all'orizzonte: "Non è da tutti spegnere così tante candeline sulla torta […] Ho qualche remora (a festeggiare, ndr), non sono molto convinto di fare grandi festeggiamenti. Immagino un giorno da trascorrere con familiari e amici strettissimi. A una certa età non puoi che ringraziare chi ha permesso di farti vivere così a lungo. Mi sento un sopravvissuto".

Il binomio inscindibile con Maria De Filippi

La certezza della vita di Costanzo è certamente il suo rapporto con Maria De Filippi, relazione che il pubblico ha imparato a conoscere negli ultimi anni sempre meglio: "Sarò un romantico, ma per me il dono più bello che ho ricevuto dalla vita è di avere incontrato Maria e di essere rimasto con lei per 25 anni. Noi festeggiamo ogni giorno per la fortuna che entrambi abbiamo avuto. Dopo tanti anni le coppie scoppiano, l'amore scompare. Io e Maria siamo una sola forza e ci regaliamo energia a vicenda". 

Maurizio Costanzo su Salvini e i migranti

In queste settimane si è ritrovato a fare un cammeo nell'opera prima della regista Benedetta Pontellini, una scena in cui interpreta Dio, parlando dal suo ufficio (immagine dal varlore simbolico importante). Quando gli chiedono cosa farebbe se fosse davvero Dio, risponde con un desiderio che lo scarto tra carta stampata e online ha reso sostanzialmente inutile: "Se fossi Dio salverei i ragazzini intrappolati nella grotta in Thailandia" (i ragazzini, compreso il loro allenatore, sono tutti salvi). Ma aggiunge un dettaglio che non è di scarso rilievo, alla luce dei recenti risvolti politici e le posizioni divisive del governo italiano su alcuni temi:

Se potessi mandare un angelo sulla terra lo spedirei a Salvini. Sono preoccupato dalla violenza che c'è in giro, dai migranti, da chi non li vuole. Cercherei di parlare con lui per indagare sui suoi sentimenti e sulle sue vere intenzioni

Le critiche a Ria Antoniou e a una certa tv

Quando si parla con Maurizio Costanzo, per molti l'inventore assoluto del talk show, non si può non parlare di televisione, elettrodomestico che per anni lo ha completamente assorbito. Oggi ammette di respirare rispetto a qualche anno fa quando era, come lui si descrive, "un tubo catodico". Ha trovato una sua giusta dimensioni pur avendo la mente sempre in fermento. Ne fa comunque tanta, e in maniera trasversale, intervenendo molto spesso con giudizi incisivi su ciò che vede. E non risparmia le critiche, anche se si tratta di programmi e personaggi Mediaset, come fatto con Ria Antoniou, la bella greca che è stata rivelazione femminile di Tiki Taka Russia. Costanzo ne aveva contestato le eccessive trasparenze e spiega così il suo punto di vista:

Anche nella mia televisione la bellezza femminile ha avuto un ruolo importante, ma ho coinvolto le persone sempre in qualità di ospiti parlanti. Ho avuto nel mio salotto ragazze bellissime e appariscenti. Ma erano sempre ragazze che poteva capitare di incontrare per strada. Non credo che la Antoniou rappresenti la vita quotidiana della gente. La tv deve raccontare la realtà, fatta anche di belle donne e di gossip, ma senza arrivare agli eccessi. La mia, se qualcuno vuole criticarmi, era talvolta una tv di eccessi, ma sempre e solo verbali.

Cosa manca alla tv di oggi?

Per la tv di oggi, il ciclone Netflix e la crisi delle generaliste, Costanzo non pensa di avere ricette e forse non crede, soprattutto, di essere la persona adatta a trovarle. Ma di certo sa cosa manchi alla tv contemporanea: "Il varietà. Il problema è che mancano comici veri. E poi bisogna investire sui nuovi autori, sulle nuove idee".

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