Massimo Ghini: “Miss Italia è meno morbosa di cose inqualificabili in tv”
Dopo le tante polemiche che hanno investito il concorso di bellezza, Miss Italia tornerà su La7 con la conduzione di Massimo Ghini e Serena Autieri. Le 63 finaliste che si sfideranno per il titolo di Miss Italia hanno già risposto per le rime alle critiche, tra tutte quelle della Boldrini che si è definita felice del rifiuto dello show su Rai Uno, con la maglietta diventata già un cult "né nude, né mute". Ecco che il conduttore, attore, regista e doppiatore Massimo Ghini è sceso in campo in prima linea per difendere lo show, che dovrà fare i conti con le chiacchiere di qualcuno come TvZoom, secondo il quale ci sarebbe Milly Carlucci dietro l'intera organizzazione. Ai giornalisti di "Repubblica" ha spiegato il suo punto di vista e cosa intende per "Sogno di Cenerentola", ovvero l'unica serata in cui l'intera competizione di bellezza avrà luogo:
Il sogno di Cenerentola? Mi è scattata la molla incontrando per caso gli organizzatori di Miss Italia in provincia, mi hanno raccontato cosa fanno, come riempiono le piazze dei paesi italiani.
Replica anche alle accuse di sessismo e maschilismo di Miss Italia, ricordando che decenni fa "In giuria c’erano Mastroianni, Sordi, Vitti, De Sica, e partecipavano la Mangano, Lucia Bosè, Sofia Loren o Daniela Bianchi":
Non mi è parso giusto questo accanirsi in maniera ideologica e moralista contro una cosa che da settant’anni è la manifestazione della bellezza italiana ed è molto meno morbosa di cose inqualificabili che passano attraverso la pubblicità in tv, sui giornali e per strada, nelle trasmissioni televisive. Ho pensato che oggi Miss Italia sia una manifestazione non ipocrita, con un sano sapore di manifestazione strapaesana.
Ghini sembra poco preoccupato per il calo di ascolti che ha investito le ultime edizioni di Miss Italia:
Che la trasmissione fosse diventata sbagliata e morbosa è evidente a tutti, l’ascolto è calato di conseguenza. Infatti partiamo con una formula basata su una serata unica, in cui viene offerto un palcoscenico a delle ragazze che non si limiteranno a sfilare in passerella ma faranno delle prove. Diventerà una sorta di talent, e le ragazze saranno tutte identificate con un nome e non con un numero. Insomma, mi è sembrata una scommessa che valeva la pena giocare.