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Marco Mazzocchi difende Viale Mazzini e Max Giusti rimane in Rai

Il giornalista sportivo di Rai Sport lamenta le critiche gratuite mosse al loro operato durante gli Europei di calcio e attacca Sky Italia. Max Giusti invece conferma per altri due anni il suo legame con la Rai.
A cura di Fabio Giuffrida
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marco mazzocchi

La Rai, dopo aver presentato i palinsesti televisivi all'attento pubblico di inserzionisti pubblicitari, viene difeso a spada tratta sia da Max Giusti che da Marco Mazzocchi. E' il conduttore di Affari Tuoi (dal 13 Febbraio 2012) a lanciare la prima bomba a Radio 2 nel programma SuperMax: ha firmato per altri due anni un contratto che lo lega con la tv di Stato. "Adesso sono cavoli vostri" ironizza lui che dunque rimane fedele alla Rai. Si era vociferato infatti nelle ultime settimane di un suo possibile passaggio alla piccola rete di Telecom Italia, La7, sulla scia dei grandi personaggi che hanno trovato il loro "nido" fuori dai colossi Rai-Mediaset. Un altro nome che presto potrebbe sbarcare a La7 è quello del giornalista Michele Santoro, che ha chiuso con buoni ascolti la sua trasmissione "Servizio Pubblico" in onda sul web, su Cielo Tv e sulle principali emittenti televisive locali in Italia.

Marco Mazzocchi è invece il giornalista sportivo Rai che in queste ultime settimane è impegnato a seguire le telecronache dei match calcistici che vedono in prima linea la tv di Stato la quale garantisce la visione in chiaro degli Europei di calcio. Tante, troppe sono le critiche ricevute dalla stampa: basti pensare al nome del giocatore della squadra avversaria (Spagna) più volte sbagliato, si spera per una svista, oppure alla mancanza totale di audio durante l'intervista al Ct della nazionale italiana Prandelli. Errori talmente grossolani che andrebbero evitati, considerando il numero elevato di telespettatori che seguono i match calcistici. Ma Mazzocchi sa che i giornalisti Rai sono da sempre facili bersagli di critiche:

Va benissimo che chi lavora in Rai sia esposto a critiche, abbiamo responsabilità e ci piace accollarcele. Però, contesto il fatto che un giornalista intervisti un commentatore di Sky per giudicare il lavoro della Rai. E’ deontologicamente sbagliato, soprattutto se nello stesso articolo non si garantisce il diritto di replica.

Un attacco contro Sky Italia, la tv di Murdoch – già pronta per il telepanettone con Gassman e Incontrada – che può contare sull'appoggio di ben 5 milioni di abbonati e che mira davvero a monopolizzare l'offerta televisiva, dai film in prima tv ai diritti sui match calcistici. Fra qualche anno Sky potrebbe diventare quasi una tv "d'obbligo", impossibile non guardarla, considerando poi l'enorme produzione di contenuti di qualità, dai documentari ai programmi di approfondimento, passando per l'eccellente lavoro dei colleghi di SkyTg24 con un'informazione veloce e tempestiva. E Mazzocchi rincara la dose:

Strano che tutto quello che fa Rai viene criticato, e quello che fa Sky no. Probabilmente il fatto che Sky paghi pagine di pubblicità su tutti i giornali [..] Conduttori Rai si spostano a Sky e o di loro non si parla più, perché sono scarsi, o all’improvviso diventano bravi. Quando X Factor andava su Rai 2 era un programma scandaloso, improvvisamente è passato a Sky diventando un grande format.

Un'analisi attenta di come sta mutando la televisione italiana, con Sky che diventa capofila e tutte le altre che cercano di raggiungerla. La tv di Murdoch è riuscita a crearsi un grande spazio nel panorama editoriale e viene valutata positivamente sia dai telespettatori che dalla critica. Con l'avvento del digitale terrestre, siamo pronti ad una guerra su più fronti tra Rai, Mediaset, Sky e tutte le tv locali che non staranno di certo a guardare.

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