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Marco Liorni rompe il silenzio sulla Rai: “Avevamo concordato una strada, poi è saltata”

Il conduttore parla per la prima volta dei dissapori con l’azienda che, dopo le voci su un suo possibile arrivo a Reazione a Catena o a L’Eredità, lo ha dirottato sul sabato pomeriggio con Italia Sì. Ma lui non si perde d’animo: “se in quella fascia da sempre la Rai soffre vorrà dire che, perso per perso, oseremo di più”.
A cura di Andrea Parrella
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Aveva detto di restare per il pubblico, Marco Liorni, in uno dei primi commenti al suo prossimo impegno televisivo, nel sabato pomeriggio di Rai1. Un commento che lasciava trasparire un disappunto celato per molte settimane, quelle del finale di stagione televisivo, in cui si stava comprendendo che nei suoi confronti l'azienda stesse adottando un comportamento anomalo. In un'intervista a Oggi di questi giorni il conduttore esce per la prima volta allo scoperto, svelando le sue sensazioni e un certo disappunto:

È la prima volta che mi capita… Probabilmente perché stava accadendo qualcosa di incomprensibile… È semplicemente successo che avevamo concordato una strada, poi è saltata e siccome eravamo a fine aprile, quindi molto in là, c’è stato un momentaccio, rapporti tesi. Ma poi, insomma, non si poteva gettare proprio tutto alle ortiche. Adesso metteremo semi al sabato pomeriggio

Inizialmente c'era una linea concordata con l'azienda che avrebbe dovuto portare a "Reazione a Catena", se non a "L'Eredità". Poi una curva a gomito improvvisa e tutto è cambiato. I programmi su citati sono andati rispettivamente a Gabriele Corsi e Flavio Insinna, mentre per Marco Liorni si sono aperte le porte di "Italia Sì": “Su altre situazioni hanno fatto altre scelte e c’era disponibile questa fascia. Offriremo al pubblico due ore piacevoli“. Inoltre si abbandona anche a un commento relativo alla concorrenza di Verissimo, facendo intendere di credere nel progetto:

“se in quella fascia da sempre la Rai soffre vorrà dire che, perso per perso, oseremo di più”

La situazione di Liorni è parsa, a molti, paragonabile a quanto accaduto a Massimo Giletti un anno fa, ovvero qualcosa che aveva i tratti di una incomprensibile epurazione. Al di là dei dettagli, diversa fu la reazione del conduttore, che lasciò l'azienda dopo anni. Mentre Liorni ha scelto di restare:

“Sono di indole mite, ma questo non vuol dire che mi faccia mettere i piedi in testa (…) E comunque preferisco prevenire: di solito mando segnali chiari e se gli altri non si regolano, mi regolo io, per esempio chiudendo il rapporto. Temete l’ira del mite!“.

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