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Marco D’Amore: “Con i soldi di Gomorra mi pago solo una settimana di vacanza”

In “Gomorra – La serie” è Ciro l’Immortale. Marco D’Amore, intervistato da Vanity Fair, ha svelato che il compenso è stato piuttosto misero. Inoltre ha parlato dei brutti episodi a cui si è trovato ad assistere durante l’adolescenza e dell’amore che lo lega da quattro anni a Daniela Majorana.
A cura di Daniela Seclì
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Si è conclusa da poco la messa in onda della serie tv "Gomorra". Sky ha già annunciato che ci sarà anche una seconda stagione. Intanto, però, uno dei protagonisti svela alcuni retroscena a Vanity Fair. Stiamo parlando dell'attore Marco D'Amore che in "Gomorra" interpreta il ruolo di Ciro l'Immortale. Quando gli è viene chiesto se abbia guadagnato parecchio grazie al personaggio interpretato, l'attore chiarisce:

"Se le dicessi quanto ho preso mi farebbe l'elemosina. Non ho una lira. Non sono pentito di non aver chiesto più soldi. Ma se penso ai cachet di certi attori, che per me sono dilettanti, lo trovo ingiusto. Non è accettabile che uno faccia il pirla in televisione e guadagni 500 mila euro mentre io lavoro un anno su Gomorra e se va bene mi pago una settimana di vacanza".

Poi ha aggiunto:

"Non accetto che attori del livello di Toni Servillo o Giancarlo Giannini siano accomunati a gente che ha un percorso ambiguo, con nessuna formazione accademica, né esperienza alle spalle. Persone venute alla ribalta per qualche reality, trasmissione tv".

L'attore, inoltre, è convinto che il ruolo di Ciro l'Immortale possa in qualche modo condizionare la sua carriera professionale futura:

"Scommettiamo che d'ora in avanti mi proporranno solo parti da fetente? Piuttosto smetto".

L'infanzia di Marco D'Amore: "Ho preso a calci una maestra"

Marco D'Amore ha raccontato candidamente che bambino era. L'attore si è definito "ingestibile", tanto che arrivò a prendere a calci una delle sue insegnanti:

"Da piccolo ero ingestibile. Avevo preso a calci una maestra, un'altra mi aveva definito ‘caratteriale', che all'epoca stava per mezzo matto. Mia madre, per farmi stare buono, minacciava da sempre di mandarmi in un collegio di suore. Quell'anno lo fece davvero. Tranquillo non lo ero e non lo sono. Diciamo che un po' alla volta ho imparato le regole della convivenza civile".

Le brutte esperienze nella Caserta degli anni Novanta

A proposito della sua adolescenza, Marco D'Amore ha ricordato alcuni brutti episodi a cui si è ritrovato ad assistere:

"Una delinquenza spicciola che faceva paura. Di cose brutte ne ho viste parecchie: botte, raid punitivi nei bar, rapine. A un mio amico rubarono tutto, compresi i vestiti, e lo buttarono in un cassonetto dell'immondizia. Ricordo una lite per una ragazza: in due la prendevano a giornalate in faccia. Quello che mi colpì è che lei non chiedeva aiuto. Anzi, diceva alla gente intorno di farsi gli affari loro".

Al liceo, invece, gli capitò di prendersi uno schiaffo da un noto delinquente:

"Una bomba in faccia perché avevo cercato di chiedere aiuto per una persona in difficoltà, invece di farmi i ca*** miei".

Marco D'Amore e Daniela Majorana

L'attore è fidanzato da quattro anni con Daniela, nipote del fisico Ettore Majorana. Si conoscono dai tempi del liceo, anche se tra i banchi di scuola non c'era un rapporto così forte tra loro. Lei è ben lontana dal mondo dello spettacolo, studia giurisprudenza e si occupa di risorse umane.

"Quando ci siamo messi insieme io stavo per partire, una tournée che durava parecchi mesi. Le dissi: ‘Ti chiamerò tutti i giorni'. Lei non ci credeva. Da allora non ci siamo mai lasciati. È la prima volta nella mia vita che faccio progetti: il futuro, i figli. È una fortuna che lei abbia un impiego, ma questo vuol anche dire che molto spesso non può seguirmi quando sono in giro per lavoro".

Il rapporto con le fan

L'attore ha spiegato di essere infastidito dalle fan che lo importunano mentre è in compagnia della sua fidanzata.

"Alcune sono matte proprio. Mi dà fastidio quando mi chiedono al ristorante di fare la voce cattiva, senza alcun rispetto per la mia fidanzata che sta al tavolo con me. Per loro è come se non ci fosse".

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