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Mara Venier: “Dicevano che ero finita e invece sono ancora qua”

Il 13 settembre ritorna in onda per la terza edizione consecutiva di “Domenica In” dal suo secondo rientro, Mara Venier si racconta: «Con il programma scatta sempre una molla, è qualcosa più forte di me, è casa mia». E si toglie un sassolino con il vecchio direttore Giancarlo Leone: «Mi ha liquidata in un modo amaro, mi sono sentita umiliata».
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Mara Venier ha l'ansia del debutto, l'ennesimo, a Domenica In. Il 13 settembre ritorna in onda per la sua terza edizione dal nuovo debutto nel 2018. Al Corriere della Sera rivela: «Con Domenica In mi scatta una molla, è qualcosa più forte di me, non la posso rifiutare: per me questo programma è casa». Si toglie qualche sassolino dalle scarpe per come fu trattata in passato: «La mia amarezza nasceva dal fatto di essere stata trattata con poco rispetto, mi sono sentito umiliata per il modo con cui il direttore Leone mi aveva liquidata».

Domenica In non cambia formula

Il programma è stato un presidio importante nelle giornate del coronavirus, intrattenendo e informando il pubblico, cambiando pelle. Questo aveva suggerito a Mara Venier di cambiare formula per l'anno seguente, ma alla fine non cambierà nulla perché il successo è stato tale da far credere alla conduttrice e agli autori di poter continuare a seguire quella strada.

L’idea era cambiare la formula, ma l’ultima edizione ha avuto un successo impensabile, l’affetto del pubblico è stato tale da farmi capire che eravamo sulla strada giusta. Rispetto al solito ci sarà ancora più attualità e vorrei riflettere su un fatto in particolare, il più significativo della settimana. La prima puntata vorrei che si ricollegasse idealmente alla prima, così avrò di nuovo ospiti Romina Power e Loretta Goggi, con cui avevo chiuso a giugno: era stata una bella chiacchierata tra tre amiche. Non preparo mai le mie interviste.

Gli anni lontano dalla Rai

Il capitolo delusione è tutto per come il direttore di allora, Giancarlo Leone, liquidò Mara Venier:

Sono stata molto delusa allora. Credo che ogni direttore abbia il diritto di cambiare conduttori, fare scelte… ma c’è modo e modo. La mia amarezza nasceva dal fatto di essere stata trattata con poco rispetto, mi sono sentito umiliata per il modo con cui il direttore Leone mi aveva liquidata. Mi aveva detto ci vediamo la prossima settimana e non l’ho più sentito. Ma tramite il mio agente ho capito che, in pratica, avevo fatto il mio tempo. Avevo già 60 anni. Da allora non ho mai chiesto di tornare in onda. Il mio rientro a Domenica In è stato casuale. Non soffrivo per non avere un programma: ho sempre dato priorità alla mia vita al di là del mio lavoro. Ma mi avevano amareggiata i modi. Da quel momento si era poi creato il vuoto attorno a me e, non bastasse, mia madre stava molto male: quello era il vero dolore. Quando va tutto va bene il telefono squilla continuamente, in quei momenti invece restano le poche persone che hai sempre avuto vicino».

A tenderle la mano, come è noto, Maria De Filippi, l'unica ad averla aiutata: «Mi ha teso una mano in un momento terribile non lo dimenticherò mai. Non ci sentiamo tantissimo ma le voglio davvero bene: lavorare quando stavo vivendo quel dolore lancinante per mia mamma è stato ossigeno. Dovevo restare per una puntata a Tu si que vales, sono rimasta tre anni. E mi manca molto quel gruppo di lavoro».

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