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Luca Guadagnini, il papà di Aurora morta a 20 mesi: “Bisogna sempre sorridere per i nostri bambini”

Luca Guadagnini, il papà della piccola Aurora morta a soli 20 mesi per un tumore alla ghiandola surrenale, parla ai microfoni di Fanpage.it dopo il grande successo ottenuto a “Tu sì que vales” con la canzone “Tornerà l’Aurora”: “Cantare per lei mi ha dato un’emozione grandissima. Belen mi ha detto che l’ho fatta emozionare. Oggi canto anche per aiutare il reparto di neonatologia che ha provato a salvarla”.
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"Bisogna sempre sorridere perché ai nostri bambini va trasmessa la positività". È una delle parole di Luca Guadagnini, il cantautore simbolo dell'ultima puntata di "Tu sì que vales", che davanti ai giudici del popolarissimo programma di Canale 5 ha cantato "Tornerà l'Aurora", canzone dedicata alla sua piccola figlia Aurora, morta a soli 20 mesi a causa di un tumore alla ghiandola surrenale. Ai microfoni di Fanpage.it, l'artista che rivedremo in tv nella semifinale di novembre, ripercorre con noi le emozioni provate, sul palco e dietro le quinte, ma soprattutto ci svela quelle che sono le attività di beneficenza in nome di Aurora e tutte devolute al reparto che l'ha tenuta in cura, quello di neonatologia medica e chirurgica del Bambin Gesù.

Ciao Luca. Grazie alla tua canzone e alla storia di Aurora abbiamo tutti vissuto emozioni e sensazioni fortissime, ma quali sono state le tue?

Le sensazioni che ho provato sono state tantissime. È vero che sono abituato a cantare live con il mio gruppo, ma stare lì davanti a tante persone, davanti a quattro giudici che conosciamo chi sono, mi ha dato un'emozione grandissima. Ancora più grande perché non ho cantato il solito brano, ma ho cantato mia figlia. Qualcosa di me. L'emozione si è triplicata.

La storia di Aurora è diventata un manifesto per te, un modo per aiutare quanti hanno affrontato la tua stessa condizione. Ci racconti di questo tuo impegno? 

Dopo la morte di Aurora ho organizzato questo evento che si chiama "Rock per un bambino", un evento che porta fondi al reparto di neonatologia medica e chirurgica, proprio dove era ricoverato Aurora. Dal 2009 organizzo questo evento annuale che si svolge a maggio al Palacesaroni di Genzano, ed ha portato a oggi 175mila euro devoluti al reparto in memoria di Aurora.

Sei riuscito a far commuovere Belen Rodriguez e i quattro giudici, ma quali sono state le reazioni a telecamere spente? Ti hanno detto qualcosa? 

Belen mi ha detto: "Mi hai fatto emozionare", l'avevo intravista emotivamente provata. Poi gli autori e tutto lo staff non si aspettavano un brano così, con un testo molto incisivo su quel che riguarda il breve trascorso con Aurora. Sono rimasti tutti un po' così ed ero tra virgolette dispiaciuto perché in una trasmissione così bella e allegra, ho dato un po' di tristezza. Sembra però sia stata apprezzata.

Che cosa ti senti di dire a quei padri che affrontano una situazione simile alla tua? 

Bisogna andare avanti, frase scontatissima ma veritiera. Andare avanti serve per i nostri figli, purtroppo Aurora non ce l'ha fatta perché il destino ha voluto così, ma ho visto in quei posti tanti padri che si abbattono e trasmettono ai loro figli questa tristezza. Invece no, bisogna sorridere e essere positivi. Trasmettiamo questo a quei bambini che hanno bisogno anche di questo, della positività dei loro genitori, bisogna sempre sorridere.

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