Lorella Cuccarini ricorda Nadia Toffa: “Ringraziamola per quello che ha fatto”
Giovedì 26 settembre è andata in onda una puntata particolare de La vita in diretta, con un grande omaggio a Nadia Toffa. Volto importante nella storia Mediaset, la conduttrice de Le Iene scomparsa recentemente per un tumore, a soli 40 anni, è stata ricordata anche sulla Rai, in virtù del suo impegno in favore dei malati di cancro. Lorella Cuccarini ha curato uno spazio dedicato proprio alla sensibilizzazione su questa malattia, per cui fortunatamente le ultime statistiche propongono dati confortanti. Mentre nel 2019 il numero di coloro che viene colpito da tumori è calato di 2mila unità, la conduttrice ha voluto fare sue le parole della Toffa:
Vorremmo tutti salutare e ringraziare Nadia Toffa, che diceva: le persone con il cancro non sono malati ma guerrieri. Noi vogliamo dedicare questa pagina a tutti i guerrieri che stanno combattendo in questo momento.
A Nadia Toffa intitolato il reparto di oncologia pediatrica di Taranto
Un'inviata de La vita in diretta si è collegata da Taranto, dove è stato creato un gigantesco murale dedicato alla Toffa, per anni in prima fila come attivista nella città colpita dall'inquinamento dell'Ilva. Proprio in virtù di questo impegno e dell'iniziativa da lei sponsorizzata (la campagna di aiuti culminata nella vendita di t-shirt per raccogliere fondi), a lei è stato intitolato il reparto di onco-ematologia pediatrica dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, in seguito a una raccolta di firme.
La testimonianza di don Maurizio Patricello
Lorella Cuccarini ha intervistato una ragazza che ha raccontato la sua battaglia contro il cancro, spiegando di aver visto nella conduttrice de Le Iene un grande esempio e uno stimolo. In un servizio, è intervenuto anche don Maurizio Patricello, parroco di Caivano (Napoli) simbolo della lotta nella Terra dei Fuochi. Amico di Nadia Toffa, è stato lui a celebrarne i funerali a Brescia lo scorso agosto. "Il 31 luglio le ho mandato un messaggio e non è mai stato letto. Lì ho capito che le cose si stavano aggravando”, ha svelato il sacerdote, che ha contnuato così:
Tra noi è nata una bella amicizia. Mi ha aiutato anche quando stava in ospedale. le mandavo i video di questi scempi che ancora esistono nel nostro territorio e lei li pubblicava sui suoi profili. Ha voluto vivere la vita fino all'ultimo istante. Nell'ultimo messaggio mi disse: Padre, non ho paura della morte, non ho paura per me, ho paura per la mia mamma. Quando nell'omelia ho detto che ha unito nord e sud, penso di non aver esagerato.