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Lino Banfi rinnega il “benvenuti a sti fro***ni”: ‘Oggi non rifarei quella scena’

L’attore pugliese torna a parlare della celebre scena di “Fracchia la belva umana” in cui il suo commissario è accolto con il famoso epiteto cantato, al quale risponde a tono: “Cambierei quella canzone, perché quella parola è brutta”. Ma Banfi, parlando anche di blackface, aggiunge un auspicio: “Si possono fare correzioni, senza però abbandonare i personaggi”.
A cura di Andrea Parrella
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I tempi cambiano e, con essi, anche il modo di ridere. Lo ha compreso bene Lino Banfi, che in un'intervista rinnega una scena in di quelle scene utili a immortalare la sua carriera da attore comico di Lino Banfi, quella sintetizzabile con il "benvenuti a sti fro***ni" con cui è accolto all'esterno di un ristorante, nelle vesti del commissario del film "Fracchia la belva umana". Il suo commissario, in quel caso, rispondeva a tono usando un altro epiteto di cui oggi farebbe a meno. Premiato per la sua carriera al Bif&est di Bari, ha detto a Repubblica:

"Cambierei quella canzone, perché quella parola è brutta. Forse non farei proprio quella scena, meglio evitare perché oggi ogni cosa è difficile".

Lino Banfi e il blackface

Si percepisce certamente l'eco di quel "non si può più dire nulla", chiosa di molte conversazioni su come stia cambiando il linguaggio e il comune sentire, ma non c'è dubbio che quella di Banfi sia un'affermazione frutto di una presa di coscienza che fa riflettere. L'attore, che di recente è finito al centro del caso censura per il suo "porca puttena" in uno spot, ricorda anche diversi film e situazioni in cui ha adottato l'espediente comico del blackface, ovvero dipingersi il viso travestendosi di fatto da nero: "Non rifarei nemmeno le molte scene in cui mi sono truccato da Armstrong e Nat King Cole perché a me piaceva fare le canzoni dei personaggi di colore". E aggiunge: "Oggi non rifarei nemmeno più la scena di Vieni avanti cretino in cui mi prendo a schiaffi con il prete, a un certo punto ci sono scritte arabe di cui non conosco nemmeno il significato. Oggi sarebbe meglio evitare per non trovarci sgozzati come due scemi".

"Non abbandoniamo completamente i personaggi"

Quindi Banfi conclude auspicandosi un compromesso affinché che il cambio di sensibilità non porti, con il tempo, a dover rinunciare a certe situazioni comiche che lui ritiene comunque efficaci:

"Ci sono delle correzioni che si potrebbero fare a quelle scene, senza però abbandonare completamente i personaggi, che potrebbero essere comunque divertenti".

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