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L’Amica Geniale, Gaia Girace e Margherita Mazzucco: “È stato bello, ora guardiamo al futuro”

Gaia Girace e Margherita Mazzucco, le protagoniste delle prime due stagioni de “L’Amica Geniale”, sono state ospiti della redazione centrale di Fanpage.it, prima che venisse indetto il decreto restrittivo #iorestoacasa, per un bilancio sulla loro incredibile esperienza come protagoniste della serie tv tratta dalla tetralogia di Elena Ferrante.
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Gaia Girace e Margherita Mazzucco, le protagoniste delle prime due stagioni de "L'Amica Geniale", sono state ospiti della redazione centrale di Fanpage.it per un bilancio sulla loro incredibile esperienza. Le due giovanissime attrici scherzano e si raccontano, parlando del loro dentro e fuori dal set: "Un legame tra due persone non si può costruire, deve essere una cosa spontanea. Così è stato tra di noi", rivela Gaia Girace. E sul futuro: "Adesso sogniamo altri ruoli, a me piacerebbe fare qualcosa di azione", racconta Margherita.

Gaia e Margherita sono state le protagoniste di un prodotto di grande valore per la storia della televisione e hanno vissuto tutto con la leggerezza della loro giovane età. Sul piano degli ascolti tv, la seconda stagione della serie, "Storia del nuovo cognome", ha realizzato una media di 6.5 milioni di spettatori netti.

"L'Amica Geniale" è un successo internazionale. Cosa si prova a far parte di un progetto così importante?

Margherita: Non ci siamo mai rese conto fino in fondo di quanto fosse grande questo progetto. Io, soprattutto, ci sono entrata per caso senza rendermene conto. Ora, con il feedback che stiamo ricevendo, ci siamo resi conto di quello che è abbiamo fatto.

Gaia: Anche io non me ne sono resa conto, anche se ho sempre desiderato e lavorato per fare l'attrice. Non ci siamo mai rese conto di questo successo fino alla fine di questa seconda stagione. E ora che qualcosa è cambiato, tutti ne sono entusiasti, è una sensazione strana.

Come siete entrate nel cast della serie?

Gaia: Io già volevo fare l'attrice, infatti ho iniziato a La Ribalta a Castellammare, e dopo soli quattro mesi ho iniziato a fare i casting e mi sono trovata in questo vortice. Ho lavorato tanto, volevo che questo personaggio fosse mio e ce l'ho fatta.

Margherita: Sono arrivata al penultimo giorno dei casting a scuola, ho fatto questo provino a caso e mi hanno chiamato un mese dopo: ‘Guardate, Margherita è rimasta tra le ultime dieci e deve venire a Roma'. Ho incontrato Gaia e da lì è cominciata.

Qual è stata la scena più difficile che avete girato in queste due stagioni?

Margherita: Una scena che poi non è stata messa, quella della laurea. Parlavo di astronomia, di filosofia, fisica. Ho dovuto studiare come per l'esame di maturità, ma è stata tagliata. La violenza del primo anno? Molto spontanea perché era il penultimo giorno di set, ero già entrata in connessione totale con Elena.

Gaia: Io credo che la scena più difficile sia stata la prima in assoluto. Perché quando sono arrivata sul set io non sapevo niente, non conoscevo le persone, non conoscevo il rione, tantissime persone in turno, i costumi, il trucco e il parrucco. Sul set ci sono tempi da rispettare, una serie di cose e mi sono trovata in difficioltà. Ho messo in dubbio anche la mia passione, poi dopo qualche giorno mi sono sciolta ed è tutto andato per il meglio.

Ci raccontate del vostro rapporto con Saverio? 

Margherita: Mi sono trovata molto bene con Saverio, abbiamo legato bene. C'è stato un rapporto di grande rispetto e amicizia. Mi ha aiutato molto, gli devo molto.

Gaia: Saverio ha scoperto cose di noi che nemmeno noi sapevamo di avere. Gli dobbiamo tanto, è un grande artista, una personalità diretta. È stata la prima persona a credere in me e gli voglio un bene immenso.

Progetti per il futuro?  

Margherita: Io vorrei cambiare tutto, fare qualcosa di assolutamente nuovo, anche un film d'azione per esempio.

Gaia: Vorrei sperimentare, cambiare look, imparare tanta arte in generale. Voglio leggere tanto, posso immaginare il mio futuro e lo immagino così.

L'intervista è stata registrata in data 5 marzo 2020, prima che venisse indetto il decreto restrittivo e l'Italia diventasse ‘zona rossa' per l'emergenza Coronavirus.

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