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La Tv post Covid per ora è la copia sbiadita della Tv prima del Covid

Maria De Filippi in Rai per una sera, il ritorno della Clerici, Amadeus ancora a Sanremo e Pechino Express che va a Sky. Le poche notizie dei prossimi palinsesti Tv sono un’insieme di conferme, revival, rimpasti, eventi sporadici. Che fine ha fatto la retorica della ripartenza, il nuovo inizio, l’inventiva per affrontare la più grande crisi degli ultimi decenni?
A cura di Andrea Parrella
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Le due principali notizie della prossima stagione televisiva sono state l'arrivo di Maria De Filippi per una sera in Rai e il cambio di casacca di Pechino Express, che passa a Sky e si chiamerà Pekin Express. Sul Sanremo bis di Amadeus c'erano pochi dubbi e lui stesso aveva già ampiamente manifestato nei mesi scorsi il bisogno di riprovarci. Basterebbe questa sintesi, brutale ma neanche così distante dalla realtà, per tracciare una linea di confronto tra la Tv post Covid che doveva essere e quella che sarà.

Sono due notizie indicative per descrivere l'attuale situazione del panorama televisivo italiano. Non irrilevanti se prese singolarmente, visto il peso del personaggio Maria De Filippi e il successo di Pechino Express in queste otto stagioni trasmesse da Rai2. Sicuramente sopravvalutate se finiscono per essere le principali novità di una stagione televisiva che, nel racconto dei mesi scorsi, doveva essere un connubio di sacrificio e inventiva, per resistere alla crisi generata dal calo degli introiti pubblicitari e gli impedimenti pratici nel realizzare molti programmi a causa delle restrizioni anti Covid-19. E che invece è poco più di un susseguirsi di titoli già noti, rimpasti di nomi alla conduzione dei programmi e show semplicemente messi in stand by per l'impossibilità di rispettare il distanziamento sociale.

Allo stato attuale i palinsesti Rai, Sky e Mediaset per il prossimo anno sono figli di una legittima necessità di contenere i costi, unita al timore che una nuova crescita della curva dei contagi possa rendere necessarie nuove restrizioni e chiusure per l'autunno. Il risultato è che, al netto di pochissimi accorgimenti, come Rai1 che adatta la programmazione giornaliera alla necessità di maggiore informazione e riporta Antonella Clerici in Tv con un programma di cucina, il fermento atteso per questa nuova era della televisione si è sfiatato in poche settimane, con l'effetto di palinsesti che sembrano una copia sbiadita di quelli dello scorso anno, quando il Covid era solo una nefasta ipotesi degna di un film a cavallo tra la profezia e il catastrofismo.

La saggia etimologia della parola crisi ci racconta che essa altro non è se non un momento di scelta, di decisione forte. La crisi è pericolo e al contempo opportunità, mentre la viviamo, in realtà, la stiamo superando. Cosa poteva fare di più la televisione per affrontare questa crisi senza precedenti? Di certo non si può tacere davanti a quelle che, più di scelte, sembrano attese.

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