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La Serie A vuole distruggere il “pezzotto”: ecco il piano inglese contro i pirati dello streaming

Sei miliardi di euro è il valore stimato del business della pirateria in Italia. Ad oggi, sono 600 i casi accertati dall’inizio del campionato di calcio di Serie A ed è proprio la Lega Calcio che ha deciso di combattere con tutti i mezzi a disposizione i pirati del “pezzotto”, per farlo vuole ispirarsi al modello inglese: oscurare i server sospetti durante le partite di calcio.
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La Serie A, il cinema in prima tv, quello di "primafila", Mediaset Premium, Sky e Netflix: tutto è compreso nel "pezzotto". Il segnale dei programmi pay codificato in streaming e reso "free" per gli abbonati dei pirati informatici, che come dei moderni Robin Hood, tolgono ai "ricchi" per dare ai "poveri". Ma in cambio di un abbonamento che, molto spesso, è comunque la metà della metà della tariffa media del servizio. E questa volta, dopo lo sfogo dell'amministratore delegato di Sky Andrea Zappia, è la Serie A a sbottare attraverso il suo Presidente, Gaetano Micciché.

Tutti i numeri del pezzotto

Sei miliardi di euro. Questo è il valore stimato del business della pirateria in Italia. Soldi che arriverebbero da un milione e mezzo di utenti registrati solo in Italia. In pratica, è come un network a parte. Il sistema è sempre lo stesso: le Iptv, le applicazioni scaricate gratuitamente su Smart-Tv oppure montate su apposito decoder. Le app si collegano a server dall'estero, posti sicuri, introvabili, gestiti dalle organizzazioni. Cifre da capogiro: un abbonamento che include Sky, Dazn, Netflix e Mediaset Premium può costare dai 10 ai 20 mensili, tutto compreso. Chi si abbona per tutto l'anno, finisce per risparmiare ancora di più. Basta anticipare la somma pattuita in una unica soluzione che può essere versata in ogni modo disponibile, da Paypal fino al pagamento in Bitcoin: quest'ultimo rappresenta il più sicuro e profittevole per i pirati dello streaming perché non rintracciabile e soggetto alle oscillazioni del mercato delle criptovalute, spesso in aumento.

Cosa rischia chi usa il pezzotto

Ad oggi, sono 600 i casi accertati dall'inizio del campionato di calcio di Serie A. Un numero bassissimo rispetto alle 18mila connessione già intercettate e chiuse (un anno fa, in tutto il campionato sono state oscurate 65mila connessioni). Chi usa il "pezzotto" rischia da 2500 a 25mila euro di multa e pene dai 6 mesi ai 3 anni di carcere. Ma come si fa a contrastare un fenomeno così grande? Il Presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, sta studiando con i suoi collaboratori un piano sulla base di quello inglese. In Premier League, vengono oscurati i server sospetti durante gli orari delle partite. Tutti i segnali clandestini vanno in "shut down", così da eliminare all'origine il problema.

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