La satira di Crozza a Ballarò ha danneggiato Berlusconi?
Sarebbe stato diverso l’esito delle elezioni amministrative 2011 se non ci fossero stati Ballarò, Annozero e alcuni programmi di La7? Secondo quanto affermato dal premier Silvio Berlusconi, ci sarebbe stata una sua vittoria, contrariamente a quanto avvenuto.
Uno dei più accaniti antagonisti di Berlusconi e del suo operato è Maurizio Crozza. Il nome del comico genovese è stato fatto dallo stesso Berlusconi durante il Consiglio dei Ministri: il premier facendo un bilancio sull’operato del governo ha motivato il calo di consensi con la forte opposizione non ricevuta dagli avversari politici ma dai comici e da giornalisti di idea contraria alla sua che hanno plagiato gli italiani portandoli a votare contro il centro destra. Tra gli altri motivi della perdita di consensi c’è la crisi europea e l'effetto referendum causato dalla paura per il nucleare giunta dopo il terremoto in Giappone e il rischio nucleare di Fukushima.
Ma il Cavaliere ha puntato il dito soprattutto su un tipo di trasmissioni e di personaggi televisivi a lui ostili che hanno minato la sua credibilità personale e quello di tutto l’esecutivo. Come non citare Annozero che è stato appena cancellato dalla Rai, oppure le copertine satiriche di Maurizio Crozza a Ballarò oppure alcuni trasmissioni di La7 tra cui Italialand sempre di Maurizio Crozza. Nonostante i dati però vedono il premier in discesa libera nei consensi non perde il suo ottimismo e conclude dicendo: “Al contrario di tanti leader europei che hanno perso il loro consenso, io godo ancora della fiducia dei cittadini”.
Sarà veramente colpa di Crozza e degli altri se Berlusconi ha perso consensi o forse gli italiani si sono stancati di una politica fatta di scandali sessuali e poca attenzione ai problemi del paese? Di certo al premier non sarà piaciuta nemmeno la manifestazione di Bologna per la festa dei 110 anni della Fiom: a Tutti in piedi con Santoro, Benigni e Travaglio ci sono stati nuovi attacchi contro Berlusconi. Ma la libertà di poter dissentire contro la maggioranza fa parte della democrazia e quindi va accettata senza problemi.