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La parabola di Poppea che mise fuori uso le parabole Sky

Le perturbazioni che annunciano l’autunno hanno riportato a galla l’errore di sistema Sky: con un filo di vento, una goccia di pioggia, il segnale sparisce. Senza la pretesa che si risolva il problema, ma dirci almeno come mai?
A cura di Andrea Parrella
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Un tallone d'Achille deve avercelo chiunque. Evidentemente Sky è stata immersa in acqua santa trattenuta per la parabola, destinata ad una inesorabile vulnerabilità. E' accaduto questo e non è di certo la prima volta, cioè che col ritorno di un maltempo che si invoca e che si scongiura dopo poche ore che è arrivato, gli abbonati Sky hanno immediatamente rivissuto l'impotenza assoluta nei confronti di un'assenza irreversibile di segnale.

I clienti assidui sono più che altro avvezzi, si arrestano all'imprecazione, ma accettano di buon grado questo buco di sistema, quasi convinti che sia una peculiarità del satellite, lo strabismo di Venere che rende quel servizio sempre e comunque superiore al tanto bistrattato digitale. I più arcigni e realisti sono invece i neofiti, ultimi arrivati, che non smettono di indignarsi dinanzi ad un tale elementare disservizio, specie se pesato con le profumate bollette che Sky presenta. La mitologia, la storia di Roma e la letteratura si incontrano in un atipico ménage à trois, poiché a stuzzicare un tallone d'Achille ci hanno pensato Poppea, e prima Beatrice, epiteti che hanno scandito le sorti di un'estate intera indicando le perturbazioni che hanno portato refrigerio e pioggie su una penisola oramai bollita.

Sono rovinate sul funzionamento della tv satellitare senza pietà, comportando ovunque la perdita garantita del segnale. Accettare di buon grado la cosa è effettivamente l'unico atteggiamento da assumere (i centralini di Sky diventano, in questi frangenti, delle trappole indistricabili), ma rimane inaccettabile – visti gli altissimi standard tecnologici della televisione di Murdoch – la rassegnazione cui sono costretti clienti che si aspettano il massimo assoluto da una tra le prima dieci uscite mensili più cospicue. E allora non possiamo che rivolgerci a Sky Italia, per provare a capire, definitvamente, dove stia il problema strutturale in base al quale ogni pioggia, vento, o minima perturbazione di scarsa/media intensità, non ci permetta di guardare la televisione.

Soluzioni sfavorevoli comportate da decisioni governative non saranno, in questo caso, una scusa che tenga. Una risposta la vorremmo sul serio, almeno per capire, altrimenti che si decurtino i singoli giorni di pioggia dal pagamento mensile. E non ce ne scorderemo solo perché nel week end arriverà il caldo di Bacco.

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