La Marcuzzi esplode: “No al Gf, Extreme è finto, ma non ve ne va bene una!”
Che le persone critichino la sua vita privata, come nel caso della rottura con Facchinetti in cui gli utenti dei social network non ci sono andati giù leggeri, è un risvolto spiacevole della medaglia della notorietà con cui la conduttrice deve fare i conti suo malgrado. Ma quando i giudizi malevoli piombano anche sulla sfera professionale è davvero troppo e la Marcuzzi si difende a spada tratta, con un post su facebook nel quale si sfoga degli italiani, popolo di telespettatori troppo lunatici. Accusata anche in passato di condurre una tv superficiale in merito al reality del Grande Fratello, che potrebbe ritornare nel 2013 secondo alcune indiscrezioni, la bella Alessia non ce l'ha fatta a trattenere la rabbia e si è lasciata andare in un piccolo monologo.
Agli italiani manca curiosità e ottimismo – E' ciò che si legge tra le righe di questo piccolo sfogo personale, che in parte riguarda un po' chiunque si occupi di TV o del mondo dello spettacolo. Gli italiani sembrano esausti, in un tempo di crisi come questo sembra che non ci sia niente che piaccia a tutti o che metta d'accordo la maggior parte delle persone. I gusti sono personalissimi e giustamente a tanti può non piacere un reality i cui protagonisti non fanno assolutamente nulla tutto il giorno a parte mangiare, litigare e prendere il sole in giardino, ma bocciare a priori Extreme Makeover Home Edition prima ancora che sia andata in onda una sola puntata è davvero troppo. Se si considera che lo scopo di EMHE è decisamente positivo, ovvero quello di costruire una casa a chi ne ha passate tante nella vita, non si comprende come mai il pubblico critichi il programma Mediaset così duramente.
Qualunque cosa faccia la Marcuzzi sbaglia? La conduttrice al timone di Extreme Makeover, che sarebbe dovuto partire su Canale 5 il 16 gennaio ma che è slittato per far posto a Italia Domanda, dice la sua e dalla bacheca di facebook si sfoga. Punta il dito sulla diffidenza e il pessimismo degli italiani, incapaci di provare anche la più benevola curiosità nei confronti di un programma che, tutto sommato, si propone come uno spiraglio di positività in un clima di crisi economica.