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La famiglia “anormale” di Micol Olivieri, ovvero il Love Bugs della Garbatella

Abbiamo visto il primo episodio di “Una FamigliAnormale” con Micol Olivieri e Christian Massella: si salva solo la piccola Arya, unica innocente in un raro scempio di scrittura e regia.
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Il fenomeno e l'esplosione di nuove realtà che dal web, dopo anni di esperienza e pratica, sono passati a diventare protagonisti assoluti dell'intrattenimento italiano, da The JackaL a The Pills, ha finito col produrre anche controindicazioni inevitabili, come il percorso "a gambero" di quelle realtà che, dopo un periodo di sovraesposizione sui medium classici, si giocano la carta della produzione web. Attratti dal fascino esotico del mezzo, convinti sia una moda del momento e che pertanto funzioni a prescindere, le stelline del tubo catodico provano a mischiarsi sul web con produzioni più o meno indipendenti, spesso con risultati tragicomici. È il caso di "Una FamigliAnormale", sit-com pubblicata sul canale Youtube di Micol Olivieri con protagonista proprio la ex attrice de "I Cesaroni" e suo marito Christian Massella e la dolcissima partecipazione della piccola Arya Massella, unica innocente in un raro scempio di scrittura e regia.

"Una FamigliAnormale" vuole raccontare il quotidiano di Micol Olivieri e Christian Massella, le difficoltà, i dolori e le gioie day by day, e lo fa con uno stile che richiama quello di "Love Bugs", finendo per diventare una sua parodia "della Garbatella", e non soltanto perché Micol Olivieri e Christian Massella non sono Michelle Hunziker e Fabio De Luigi. A funzionare meno è proprio la formula, la mera traduzione di un format tipicamente televisivo nella distribuzione democratica della rete, è un suicidio professionale di dimensioni enormi. La produzione di questa sit-com arriva con un ritardo di anni sul web e con una proposta che non funziona, in un momento storico dove la tv paga a peso d'oro chi scrive e si è formato sul web, nella speranza di rivoluzionare il proprio palinsesto.

Il tutto tra battute a metà tra un cinepanettone ed il peggior comico di "Made in Sud", come la scena di lei che cerca di leggere Tolstoj a letto e lui che le fa: "Come? Leggi Toy-Story? Verso l'infinito e oltre…". Per non farsi mancare nulla, anche il product placement è becero, come la pubblicità al locale dove vanno a mangiare o al sito dove fanno la spesa. Nonostante tutto il primo episodio sta godendo di un discreto seguito. Viaggia sulle 75mila visualizzazioni in due giorni, non un crack alla Gangnam Style ma nemmeno uno zero assoluto della peggior specie.

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