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La denuncia dell’Antitrust: Rai e Mediaset favorite nei dati Auditel

L’Auditel imputato di due gravi errori: la parziale pubblicazione dei risultati tv e l’inserimento nei dati d’ascolto anche dei cittadini sprovvisti di tv. Inoltre, i risultati dei canali più seguiti, Rai e Mediaset, sarebbero sovrastimati, a scapito delle forze tv minori.
A cura di Marianna D Onghia
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l'antitrust denuncia una sovrastima dell'auditel di alcune trasmissioni

Da quando hanno introdotto l'Auditel, la tv è diventata una questione di numeri e share, inutile far finta che non sia così. Ogni mattina il telespettatore medio, l'addetto nel settore delle telecomunicazioni, il produttore, il direttore di rete e chi più ne ha più ne metta, legge i dati auditel e in base a percentuali e dati ascolto giudica la trasmissione alla quale i numeri si riferiscono e nel caso in cui sono i produttori o pubblicitari a leggerne i dati, spesso da questi dipende il futuro stesso della trasmissione. Ma quanto sono veri questi dati e dove inizia il loro limite?

I rilevamenti Auditel sono fatti dall'omonima azienda, che segue un campione di 5.163 famiglie, per un totale di circa 14.000 individui: dai rilevamenti su tale bacino di utenti, vengon fuori dei dati puramente statistici, sottoposti quindi ad un margine di errore. L'Auditel è ad oggi, quindi, uno strumento statistico, non infallibile, che si basa su un campione di telespettatori ben preciso, ma di certo non ampio: accade però che tale rilevamento assuma nella vita televisiva italiana un'importanza astronomica, come dimostrano i vari flop del piccolo schermo conseguenti ai bassi indici di ascolto delle relative trasmissioni.

Se, perciò, viene data tale importanza ad un rilevamento al quale dobbiamo di certo riconoscere la capacità di sondare il parere di una fetta di italiani che dicono la loro semplicemente con il telecomando, da casa,  l'Auditel deve essere all'altezza di tale compito. Tralasciando il fatto che dovrebbe effettuare magari i suoi rilevamenti su un più ampio bacino di utenza, c'è l'Antitrust (Autorità Garante della  Concorrenza e del Mercato) che ha altre due cosette da sottolineare all'Auditel: cosette si fa per dire visto che l'ente di garanzia ha esposto una bozza di provvedimento, trasmessa poi all'Autorità Garante per le telecomunicazioni.

Le accuse dell'Antitrust all'Auditel

L'esposto ha fatto seguito ad un medesimo documento rilasciato però da Sky, che nel 2009 lamentò un'ingiustizia a suo danno per azione dello stesso Auditel. Dopo due anni le accuse dell'Antitrust prendono voce in un documento ufficiale, che accusa l'azienda di rilevamento statistico dei dati d'ascolto tv di aver mancato su due questioni:

1. Non son stati pubblicati i dati d'ascolto per ciascun canale: l'Auditel così "non ha permesso di cogliere l'impatto – sulle performance delle diverse piattaforme trasmissive – delle profonde trasformazioni che stanno interessando il settore tv".

2. Nell'elaborazione dei dati sono inclusi i cittadini senza televisore: Su quest'ultimo punto, Antitrust e Autorità garante delle Telecomunicazioni si trovano in pieno accordo nel giudicare grave tale errore da parte dell'azienda Auditel. Sul primo punto, invece, il Garante si è mostrato più comprensiva verso l'azienda di rilevamento, che sarebbe intenta a raccogliere il maggior numero di dati e rilevamenti così da divulgare risultati più attendibili possibili. La pensa diversamente l'Antritrust, invece, che giudica tale manovra a favore delle due massime aziende televisive Rai e Mediaset e sfavorevole, invece, verso le minori.

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La Rai detiene il 33% dell'azienda di rilevamento, mentre Mediaset il 26,67%: il fatto che l'Auditel pubblichi i risultati dei maggiori canali e non di tutti i canali, violerebbe per l' Antitrust il principio di corretta concorrenza che dovrebbe vigere in un mercato televisivo con diverse forze agenti:

Il corretto funzionamento delle emittenti attive sul mercato non può prescindere da una valutazione veritiera dell'audience tv. La produzione di dati di ascolto che sovrastimano la performance solo di alcuni canali (ed in maggiore proporzione quella dei canali più seguiti) costituisce un comportamento abusivo.

La parziale pubblicazione dei risultati auditel e la sovrastima dei dati dei canali più seguiti ovviamente non riconoscono alle nuove forze del mercato i veri frutti del loro lavoro, portando magari a scelte aziendali e trasmissive che si sarebbero potute evitare qualora i rilevamenti avessero dato il riflesso di un'altra situazione.

Questo perché l'Auditel ha una posizione dominante nei rilevamenti degli ascolti televisivi in Italia e vivendo nell'epoca dei numeri, la responsabilità di tale azienda è ulteriormente maggiore.

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