40 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La dedica di Giovanni Veronesi a Francesco Nuti: “Saremo amici per sempre”

A “Maledetti Amici Miei” Giovanni Veronesi ha dedicato un pensiero all’amico Francesco Nuti, il regista toscano con cui ha avuto una grande amicizia, segnata anche da un profondo screzio nel periodo in cui Nuti aveva problemi con l’alcol: ” Nessun’avversità potrà separarci – dice Veronesi – perché io mi chiamo vento nei capelli e tu Francesco. E noi siamo amici per sempre”. Il regista ha cantato una nota canzone di Nuti insieme alla figlia di lui, Ginevra.
A cura di Andrea Parrella
40 CONDIVISIONI
Immagine

"Maledetti Amici Miei" è stato sin da subito uno show in cui i la nostalgia, lo sberleffo, la risata e il pianto si sono uniti in unico flusso e la puntata del 2 dicembre è stata segnata da un momento molto toccante in cui Giovanni Veronesi ha dedicato un pensiero all'amico Francesco Nuti, il regista toscano che ha vissuto momenti personali complicatissimi e che, anche a causa delle precarie condizioni di salute, è lontano dal mondo dello spettacolo da molto tempo.

Rivolgendosi a Francesco Nuti, Veronesi ha recitato un monologo molto apprezzato dal pubblico, anche quello da casa che lo ha immediatamente rimarcato sui social, in cui rievoca la loro amicizia indissolubile, nonostante gli screzi e il passare del tempo: "Io e te, Francesco, saremo sempre amici e niente ci separerà. Nessun'avversità potrà separarci, perché io mi chiamo vento nei capelli e tu Francesco. E noi siamo amici per sempre". Poi una serenata sotto l'immaginario balcone di Francesco Nuti, intonando "Pupp'a pera", canzone celebre dell'attore, insieme alla figlia di quest'ultimo, Ginevra Nuti.

La lite tra Giovanni Veronesi e Francesco Nuti

Giovanni Veronesi aveva già parlato pubblicamente del suo rapporto con Francesco Nuti alcuni mesi fa, quando aveva ammesso il dispiacere di non essere stato capace di aiutare l'amico quando ne aveva bisogno, ovvero negli anni in cui Nuti era dipendente dall'alcol

E' la mia nota dolente. Perché forse non ho capito in tempo quello che stava succedendo. E quando l'ho capito ho tentato, forse maldestramente, di aiutarlo. Io non sono uno psicologo, ho anche io i miei limiti, quando una persona beve, quando una persona è alcolizzata, non so come trattarla. E poi ero più giovane, mi spaventai, pensai che anche io stavo rischiando, che il pericolo incombeva anche nella mia vita. A un certo punto gli dissi che noi due non andavamo più d'accordo, e che lui doveva curarsi. Alla fine tutto è degenerato. Prima che lui si facesse male siamo tornati amici, abbiamo ripreso a vederci, ma lui non era più lo stesso. Ho questa remora, forse se mi capitasse adesso una cosa del genere saprei come comportarmi.

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views