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La Crisi dei Talk Show, così affondano “Ballarò” e “diMartedì” (INFOGRAFICA)

“Ballarò” e “diMartedì” stanno per chiudere il 2014 con le ossa rotte. Entrambe le redazioni hanno bisogno di capire davvero chi sono gli spettatori che hanno di fronte. Perché è anche per loro che si sta facendo un format, vero?
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"Ballarò" e "diMartedì" arrivano alla prossima puntata, prima della pausa natalizia con le ossa rotte. Complice la magnetica presenza di Mister-Dieci-Milioni-Di-Ascolti Roberto Benigni su Rai Uno, per Massimo Giannini e Giovanni Floris restano poco più che le briciole nella loro ultima uscita: 1.048.000 spettatori e share al 4.30% per il format di Rai Tre, il minimo stagionale e storico, mai così in basso nella sua storia. Non sorride Floris, che il fondo del suo "diMartedì" lo ha conosciuto già alla quarta puntata (752.000 – 3.48%), e che realizza una media di 877.000 in valori assoluti, con il 4.88% di share. Distanti da ogni manicheismo, come già indicammo in ottobre si sbaglia a voler cercare un vincitore tra le due proposte del martedì sera. Tuttavia, appare evidente che chi è in svantaggio in questa partita è Massimo Giannini. L'ex vicedirettore de "La Repubblica" ha raccolto l'eredità, sì pesante, di Giovanni Floris, ma con un brand che aveva un valore medio, in ascolti netti, di 3 milioni di spettatori.

Risultati incredibilmente bassi in relazione anche ai super-ospiti avuti nel corso degli ultimi due mesi: si pensi all'intervista al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso dell'ottava puntata, o a quella con Roberto Saviano, la successiva nona. Nonostante Giannini abbia provato a confezionare due puntate dal forte contenuto e dall'indiscutibile spessore, tra l'una e l'altra si scende da 1,5 ad 1,3 milioni di spettatori, per uno share che cala dal 6.76% al 5.77%. I dati parlano chiaro, le cose non vanno. Che la pausa di Natale possa servire ad entrambe le redazioni  per capire davvero chi è sono gli spettatori che hanno di fronte. Perché è anche per loro che si sta facendo un format, vero?

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