L’Eredità non risente dell’assenza di Conti, Frizzi: “Gli sono grato”
“Non smetterò mai di essere grato a Carlo Conti per il suo ‘prestito’. E’ come quando un amico ti offre di guidare la sua macchina, solo che L’eredità è un’auto da Formula Uno, che andava già fortissimo, con un pilota che la guidava quasi a occhi chiusi. Entrarci in corsa e dover fare le stesse prestazioni non è facile per niente”. Così Fabrizio Frizzi ha commentato il passaggio del testimone ricevuto a L'Eredità sulle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni. Carlo Conti, da parte sua, si sta preparando alla conduzione del Festival di Sanremo 2015 e non è sembrato minimamente preoccupato del destino televisivo della sua storica trasmissione, vanto del preserale Rai.
Gli ascolti sono leggermente superiori alla media totale della stagione e hanno gratificato non poco Frizzi, che si è detto entusiasta mostrandosi comunque molto cauto con le valutazioni: “Sto con i piedi per terra. Questi programmi sono maratone, si vince solo al traguardo. Certo, aver fatto una bella partenza scattante non mi dispiace… Mi sono impegnato al massimo per non fare brutta figura e anche un po’ per far capire che gli anni in più non significano che perderai colpi, ma che hai acquisito capacità, capito gli errori da evitare, imparato linguaggi nuovi. Perché ho sempre intatti l’entusiasmo e le paure del primo giorno di lavoro”.
Non pochi gli ostacoli da affrontare, nell'attesa di chiudere la stagione il 31 maggio con il ritorno di Carlo Conti in studio per un brindisi con il pubblico: “Mille ingredienti da dosare, sei concorrenti, giochi che cambiano ogni pochi minuti con regole sempre diverse… Dopo la prima puntata balbettavo da quanto ero stanco mentalmente. E’ una macchina da guerra che si impara a gestire con lo studio e la concentrazione. […] In chiusura faremo probabilmente un piccolo brindisi con il pubblico”.