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Jonathan Bailey, Anthony di Bridgerton: “Sono gay, però mi consigliarono di non dirlo”

Jonathan Bailey è diventato un vero sex symbol dopo aver interpretato il ruolo di Anthony Bridgerton, il visconte protagonista della seconda stagione serie Netflix da record firmata da Shonda Rhimes. L’attore britannico non ha mai nascosto la sua omosessualità, nonostante molti dei suoi colleghi gli avessero sconsigliato di fare coming out: “Sul set vogliono che tu non sia troppo gay”.
A cura di Ilaria Costabile
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Con il ruolo di Anthony Bridgerton, Jonathan Bailey ha conquistato in pochissimo tempo l'attenzione delle fan della serie più vista nella storia di Netflix, che hanno avuto modo di apprezzare il suo impeto, la sua prestanza fisica e la sua verve nel vivere pienamente la sua passione amorosa con la bella Siena. Insomma, un vero sex symbol, fuori dal set, però, l'attore britannico non è solito prediligere la compagnia delle donne, bensì degli uomini. Bailey non ha mai nascosto il suo orientamento sessuale, sin da quando ha iniziato ad avere dei ruoli decisamente più importanti sul piccolo schermo, sebbene più volte gli abbiano consigliato di non fare rivelarlo per preservare la sua carriera.

Jonathan Bailey parla della sua omosessualità

Jonathan Bailey al silenzio ha preferito fin da subito la chiarezza, anche se questa gli avrebbe potuto compromettere un vero e proprio exploit nel mondo dello spettacolo: il sistema hollywoodiano, ma non solo, è costruito su un certo prototipo di uomo, etero, per cui l'orientamento sessuale di un attore potrebbe determinare la tipologia di ruoli che gli verranno affidati nel corso della sua carriera, come racconta la star di Bridgerton:

Molti mi dicevano di non fare coming out, avvisandomi che negli studios accettano che tu sia “gay, ma non troppo". Credo che non dovrebbe importare quale ruolo tu interpreti. Eppure sembra esistere una linea di pensiero secondo la quale uomini apertamente gay, non possano diventare protagonisti maschili etero.

L'attore continua il racconto del suo rapporto con il mondo dello spettacolo, mettendo in luce un aspetto interessante, relativo alla necessità di doversi nascondere che a volte assale alcuni interpreti omosessuali e che li porta a non rendere noto ciò che accade nelle loro vite al di fuori del set: "Le conversazioni più conservatrici che ho avuto sono state con uomini gay di questa industria. Ho avvertito come un senso di vergogna palpabile. Dall’altra parte raccontare l’omosessualità o temi vicini è una necessità e quindi l’industria ha anche bisogno di attori gay. Credo poi ci sia una ragione se i personaggi omosessuali sono interessanti. Spesso infatti affrontano un difficile percorso di crescita e presa di coscienza che è il loro vero punto di forza. Ecco perché penso che spesso siano stati scelti uomini forti (anche se etero) per questi ruoli". 

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Il ruolo di Anthony in Bridgerton

La sincerità, quindi, lo ha premiato ed è diventato uno dei personaggi più amati di Bridgerton, interpretando un personaggio attratto dalle donne. Non sono mancate, come sapranno i fan della serie, scene piuttosto intime, per le quali ha voluto instaurare appositamente un rapporto intenso con la donna che sarebbe stata con lui in quei momenti e sostenuto anche da una coach, sempre presente sul set:

L’intero processo è stato piuttosto metodico: prima di girare ho fatto delle sedute da solo con lei, che mi ha chiesto di parlare delle mie esperienze e dei miei confini. Poi abbiamo provato insieme le scene di sesso e solo dopo sono andato sul set. Con Sabrina ho parlato a lungo di cosa significhi per noi esseri umani fare l’amore, un momento che dice tanto di una relazione e tira in ballo dinamiche di potere e delicati equilibri. All’inizio Anthony ha in mano la situazione, ma in seguito è Siena a capire cosa vuole, infatti quando vanno a letto insieme l’ultima volta è lei ad avere totalmente il controllo, non solo emotivamente, ma fisicamente, quando si mette sopra di lui

L'attore continua a parlare della serie, che lo vedrà come protagonista della prossima stagione, e sottolinea che uno dei punti di forza del prodotto firmato da Shonda Rhimes è la capacità di affrontare una tematica ostile per gli uomini dell'epoca, come il parlare apertamente dei propri sentimenti, come le donne che, invece, non vengono informate a dovere sull'intimità che si raggiunge con il proprio partner: "È un'occasione cruciale per avviare un dibattito sociale sulla mascolinità tossica" aggiunge il visconte.

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