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Itziar Ituño, la Lisbona de La Casa di Carta: “Nella quarta stagione, le cose non andranno bene”

Itziar Ituño, l’attrice basca protagonista de “La casa di carta”, ospite nelle giornate del cinema del Social World Film Festival 2019, ha raccontato a Fanpage.it le sue impressioni sulla terza stagione della popolare serie Netflix, anticipando qualcosa della quarta attualmente in lavorazione: “Le cose nella prossima stagione non andranno bene”.
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"Nella quarta stagione, le cose non andranno bene". Parola di Raquel Murillo, o Lisbona, se preferite. Itziar Ituño, l'attrice basca protagonista de "La casa di carta", ospite nelle giornate del cinema del Social World Film Festival 2019, ha raccontato a Fanpage.it le sue impressioni sulla terza stagione della popolare serie Netflix, anticipando qualcosa della quarta stagione attualmente in fase di lavorazione: "Le cose non andranno bene nella quarta stagione perché la banda avrà un grande nemico proprio all'interno della banca".

La terza stagione tra misoginia e molestie sessuali

Una terza stagione che riesce a trattare con una certa intensità anche temi delicati come l'omosessualità, la maternità e la misoginia. L'attrice ha raccontato una delle scene più forti e iconiche, quella del "Bum Bum, Ciao" in cui il personaggio di Palermo (Rodrigo de la Serna) magnifica il sesso omosessuale banalizzando e riducendo il sesso fatto dalle donne, condizionato dalla procreazione:

La misoginia viene trattata in una maniera anche brutale. Quando stavamo girando la scena del ‘Bum Bum, Ciao', in cui si dice che le donne fanno sesso solo per avere bambine, noi come attrici ci siamo sentite ferite e non potevamo contestare o replicare con parole differenti dal copione. Si tratta anche delle molestie quando Bogotà fa un commento a Nairobi, quando indossa la tuta di neoprene. Lei si ribella: "Io sono il tuo capo e mi devi rispettare, non commentare il mio fisico". Questo succede molte volte a noi donne sul lavoro, questa è una maniera di imporsi.

L'impegno civile e politico

Nata a Basauri, nel cuore dei Paesi Baschi, la sua Raquel Murillo è però di Madrid. Nonostante tutto, la forte identità e il grande senso di appartenenza noto in tutto il mondo, fa sì che le intonazioni del suo personaggio abbiano qualcosa di basco: "Ci provo con tutta me stessa, ma non riesco a non far uscire fuori una Raquel Murillo ‘basca'". Un impegno civile e politico che la contraddistingue da sempre anche nella musica, con il gruppo Ingot, che canta in lingua basca a favore dei popoli dell'Amazzonia. E poi ci sono le parole a favore del movimento NoTav, pronunciate nella stessa giornata in cui il nostro Presidente del Consiglio ha dato il suo ok alla realizzazione della Tav:

Anche nei Paesi Baschi stanno costruendo l'alta velocità. L'impatto ecologico è così grande che credo che le cose si possano costruire anche in una altra maniera, rispetto a realizzare una grande infrastruttura che porta interessi dietro di costruttori e imprese. Penso che magari si possa migliorare una linea preesistente, senza distruggere montagne, senza espropriare terreni alla gente. Noi esseri umani non pensiamo mai all'impatto che le nostre azioni hanno alla lunga sull'ecosistema e questo è un problema. Si tratta di una questione ecologica.

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