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Italia1 lancia il suo “nuovo” pomeriggio, coi programmi di 15 anni fa

La rete tenta il rilancio con un dopo pranzo “nuovo” di zecca, con Ruffini, Costantini e Belen. Ma i tre programmi ricordano format lanciati, con altri nomi, molto tempo fa: Italia 1 vuole riattrarre i giovani, o limitarsi a suscitare ricordi in chi giovane non è più?
A cura di Andrea Parrella
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La fine di Italia 1 si sta consumando a fuoco lento, infame e dolorosa. Ad aggiungersi a questo dispiacere c'è la consapevole ultima mossa disperata di rilanciare la rete con lo strumento con cui era nata e si era attestata come canale giovanile: il pomeriggio. Un'offerta desertificata da anni, incapace a fronteggiare l'incedere del web, che l'ha rimpiazzata come passatempo. E questo rilancio doveva passare per i nomi di Paolo Ruffini con il raffinato "Vecchi Bastardi", l'esordiente Fabio Costantini con "Urban Wild", l'immancabile Belen Rodriguez con "Come mi vorrei". Simpatie e antipatie personali a parte, la scorciatoia scelta dalla rete  Mediaset è passata attraverso gli involucri dei volti, anziché il contenuto delle scatole. Ne sono così venuti fuori tre programmi pateticamente  rimpastati, tutti già spudoratamente visti in passato, tenuti in soffitta per anni, prima di essere riportati a galla, nella speranza che qualcuno se ne fosse scordato.

Nell'ordine, il "Vecchi Bastardi" di Ruffini non è che la copia di Candid Camera ritinteggiato con un'impropria dose di esilaranti abbestia, finti peti e la presenza aggiuntiva di persone attempate (si prega gentilmente di illustrare la formula scientifica diffusa secondo la quale in televisione gli anziani dovrebbero far ridere a prescindere quando si comportano come ragazzini). Candid Camera nasceva nel 1987 sotto l'egida di Gerry Scotti e l'ultima volta che ha fatto accennare sorrisi (discutibili) è stato nel 2001, alla conduzione Gianmarco Pozzecco e Samantha De Grenet.

A seguire "Urban Wild", rude e amaro spaccato della società urbana dei nostri tempi, nella quale possono accadere davvero cose inaspettate. La dose di machismo sufficiente a rendere il programma degno di un passaggio quotidiano a Blob se la deve caricare sulle spalle il povero Federico Costantini, giovane ed indifeso, apparentemente non proprio dotato della stoffa da conduttore, ma comunque innocente nel doversi sobbarcare il grave di una copia sfacciata di "Real Tv". Più di dieci anni fa il programma condotto da Guido Bagatta fu una mezza rivoluzione nel panorama del piccolo schermo, forse l'ultima frontiera di una tv che si faceva  grazie alle segnalazioni dei telespettatori, prima che internet appiattisse il senso d'esistere di questa modalità di format.

In ultima istanza, ma punta di diamante dell'innovativo pomeriggio di Italia 1, "Come mi vorrei", con Belen Rodriguez. Dei tre programmi è naturalmente il meno imbarazzante, un effetto garantito solo ed esclusivamente dalla presenza della conduttrice, che come abbiamo detto in separata sede, ha la caratura di un personaggio in grado di rendere credibile qualsiasi cosa faccia davanti ad una telecamera. Ciò non toglie che il programma che conduce sia un altro rimpasto, celato con l'astuzia di un ottimale rimescolamento di vari format, senza prenderne solo uno a modello e plagiarlo. A occhio e croce, verrebbe voglia di rimpiangere Walter Nudo e Alessia Marcuzzi, quando conducevano "Colpo di fulmine": Belen risolve problemi di cuore, di look e di autostima.

A completare il quadretto del dopo pranzo futuristico apparecchiato da Italia 1, prima di Ruffini c'è nientemeno che la esima (aggiungete voi il numero) replica di Dragon Ball, fumetto che risale al 1984; a seguire, subito dopo Belen, la nuova serie dei Simpson con il contestato doppiaggio di Homer ad opera di Massimo Lopez. Volendo esprimere un concetto sintetico: il sottoscritto ha 26 anni, ma oggi pomeriggio ha percepito una sequenza di dejavu che l'hanno riportato a quando ne aveva 12. Italia 1 ha intenzione di riportare sulle sue frequenze un pubblico giovane, o è interessata solo a risvegliare ricordi?

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