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“Io non mi arrendo”, anticipazioni seconda ed ultima puntata di martedì 16 febbraio

Le anticipazioni della seconda puntata della miniserie Rai “Io non mi arrendo” sulla vita di Roberto Mancini, il commissario che condusse la prima inchiesta che portò alla luce il problema degli sversamenti illegali in Campania.
A cura di G.D.
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"Io non mi arrendo" è la fiction Rai con Beppe Fiorello nei panni del poliziotto Marco Giordano, ispirato alla storia vera di Roberto Mancini, il commissario che condusse l'inchiesta che portò alla luce per la prima volta il problema degli sversamenti illegali in Campania e che diede il via a quello che noi oggi conosciamo come "Terra dei Fuochi". Dopo la prima puntata, martedì 16 febbraio alle 21.20 su Rai Uno andrà in onda la seconda e ultima puntata.

Le anticipazioni della seconda puntata vedono Marco Giordano in difficoltà per l'archiviazione della sua inchiesta. Il poliziotto accetta un trasferimento al commissariato di San Lorenzo a Roma, ma si tratta di un incarico secondario. La sua malattia continua a progredire e nel cercare di fermarla si sottopone a periodici cicli di chemioterapia. Marco però capisce che con Russo i conti non sono ancora chiusi quando legge un articolo sull'inaugurazione di una scuola, che sorgerà proprio su una delle vecchie discariche.

Giovanni Cattaneo, un giovane magistrato della DDA di Napoli, ha deciso di riaprire l'inchiesta di Marco Giordano, ma i faldoni del suo rapporto ormai sono tutti spariti e l'indagine dovrà essere ricostruita. Marco non si arrende ma è sempre più provato dalla malattia: per ricostruire l'inchiesta dovrà ricostruire il suo vecchio gruppo operativo. Sarà la sua ultima azione prima che la morte lo colpisca, portandoselo via per sempre.

Chi era Roberto Mancini, interpretato da Beppe Fiorello

Roberto Mancini era vicecommissario di polizia campano al quale oggi va riconosciuto il merito, postumo, di aver fatto emergere il fenomeno della Terra dei Fuochi e dei sversamenti illegali delle ecomafie in Campania. Nel corso delle sue indagini contrasse un Linfoma non Hodgkin per l'esposizione agli agenti cancerogeni cui il vicecommissario si era sottoposto negli anni in cui condusse le indagini.

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