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Il segreto di Italia’s Got Talent: narrare la vita di gente comune

La finale di Italia’s Got Talent ha raggiunto il 30% di share. Cosa ha tenuto tanti spettatori incollati al teleschermo? La simpatia di Gerry Scotti, Maria De Filippi e Rudy Zerbi è solo uno degli ingredienti che hanno portato a tanto successo. Il pubblico ama le storie di gente comune che, nonostante le difficoltà, continua ad inseguire un sogno.
A cura di Daniela Seclì
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Anche questa edizione di Italia’s Got Talent è giunta al termine. Come facilmente intuibile la finale è stato un tripudio di ascolti. La concorrenza è stata sbaragliata con il 30% di share e 6,9 milioni di spettatori che sono rimasti incollati allo schermo sino a quando il vincitore di questa edizione è stato decretato. Ad avere la meglio è stato il giovanissimo e introverso Daniel Adomako. Molti hanno ancora ben impressa nella mente quella prima esibizione del 19 gennaio quando incantò il pubblico intonando la canzone Hallelujah.

Ma quali sono gli ingredienti che hanno reso Italia’s Got Talent un programma così amato? I presentatori di certo hanno dato il loro fondamentale contributo al successo del format. Gerry Scotti, Rudy Zerbi e Maria De Filippi hanno saputo smettere i panni di giudici intransigenti e dare un volto più umano alla trasmissione, lasciandosi andare e mettendosi in gioco. Insomma, dai, in quanti immaginavano che un giorno avrebbero visto “nostra signora della tv” imitare il verso della gallina o il buon Gerry con una parrucca bionda e il tutù da ballerina? Anche la coppia di co-conduttori Rodriguez – Annicchiarico si è rivelata vincente regalando momenti davvero esilaranti. Dunque, uno dei fattori che hanno reso questa trasmissione così piacevole sembra essere proprio il fatto che un po’ tutti i conduttori coinvolti si sono spogliati dell’immagine che sono abituati a trasmettere ai media, donando un lato inedito di loro stessi. Abbiamo conosciuto, ad esempio, la materna Belen sempre pronta a rassicurare i concorrenti più giovani. Una giocosa Maria De Filippi e un meno rigido Rudy Zerbi.

Il vero fulcro del programma, però, sono stati i concorrenti. Perfetti sconosciuti certo, ma che con le loro storie hanno avuto il potere di mantenere viva l’attenzione del pubblico. E’ proprio questo il vero segreto di Italia’s Got Talent: narrare i percorsi di vita di gente comune. Lo spettatore si immedesima, fa il tifo per loro e soprattutto scopre che i momenti bui, le difficoltà e gli ostacoli fanno parte del vissuto di tutti e che si può sopravvivere, voltare pagina e andare avanti. A volte le cose possono davvero andare per il verso giusto. E’ il caso dei Drum Theatre, guidati dal maestro Sergio Cherubin. Nel corso del programma Cherubin ha dichiarato che la sua vita era la batteria poi ha conosciuto quei ragazzi, alcuni di loro diversamente abili, altri non vedenti e si è appassionato a loro, decidendo di insegnargli a suonare. E se credete che debbano essere quei giovani ad essere grati a lui, in realtà, si è verificato l’esatto contrario. Sergio ha dichiarato di aver avuto un vero e proprio risveglio e di essere finalmente felice proprio grazie a loro.

Un’altra storia che ha appassionato il pubblico e che ha avuto un dolcissimo lieto fine è proprio quella del vincitore Daniel Adomako. Daniel ha iniziato a cantare nel coro della chiesa quando aveva solo 4 anni. Nel 2010 tentò di inseguire il suo sogno di vivere di musica accedendo ai provini di X Factor. Lì incontrò la forte opposizione di Anna Tatangelo che si intestardì nel voler definire la voce da soprano di Daniel come “falsetto” e paragonandolo addirittura ai Cugini di Campagna. Elio, come sempre, dimostrò la sua lungimiranza e la sua competenza approvando l’esibizione di Daniel e dicendo ad Anna Tatangelo che stava commettendo un errore clamoroso.

A distanza di tre anni, Daniel arriva sul palco di Italia’s Got Talent dimostrando che nel frattempo è andato dritto per la sua strada, ha continuato ad inseguire la sua passione nonostante i giudizi che aveva ascoltato ad X Factor. Stavolta conosciamo la sua storia. Ci racconta, sollecitato da Gerry Scotti, di un rapporto conflittuale con un padre che si assume il carico di prendere le decisioni per i suoi figli e che non appoggia il suo sogno. Definisce la musica come

“l’unico mondo mio, dove sono sempre riuscito a decidere per me”

Il pubblico ascolta con attenzione la sua storia e durante la finale gioisce con lui. Il padre che non lo appoggiava era lì tra il pubblico, ad applaudire orgoglioso quel ragazzo che aveva preso una decisione e l’aveva perseguita fino alla realizzazione del suo sogno. Possiamo solo immaginare quanto sia stato ancora più emozionante per lui, dimostrare che non si era sbagliato davanti agli occhi lucidi di suo padre.

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