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Il Rispetto per il pubblico e l’Onore di Gabriel Garko, l’unico sopravvissuto

Si è conclusa ieri sera la terza serie de L’Onore e il rispetto, fiction tv con Gabriel Garko e Giuliana De Sio per la regia di Alessio Inturri, lasciando l’amaro in bocca e lo sdegno negli occhi a chi si aspettava di trovare la stessa qualità che ha caratterizzato le prime due serie.
A cura di Eleonora D'Amore
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Terza edizione del L'Onore e il rispetto conclusa in pompa magna con 6.629.000 telespettatori per uno share del 24,02%. Niente da dire, i numeri li ha fatti per sei puntate di fila. E' solo che per ognuna di esse pare si stesse aspettando quel quid capace di distinguerla dalle prime due serie, che giustificasse in qualche modo la scelta di un regista più "acerbo" come Alessio Inturri rispetto ai più "navigati" Salvatore Samperi e Luigi Parisi (1°/2° serie). In molti credevano che lo scenario italo-americano e la presenza di attori internazionali come Eric Roberts (fratello di Julia) avrebbero donato alla fiction quel tanto che bastava per renderla avvincente ed originale. Si sbagliavano.

Docce, docce, sempre docce – Sei puntate all'insegna di violenza, morte e passione, assemblate tra loro in modo confuso e senza un reale senso narrativo. A parte l'irrefrenabile bisogno dei protagonisti maschili, Garko e il collega Francesco Testi, di fare lunghe docce al vapore per poi parlare semi-nudi al telefono o riflettere sulla risoluzione di casi importanti attraverso uno studio meticoloso delle indagini. L'acqua scandisce il fluire dei pensieri, ma non convince, non basta, nemmeno quando deve accompagnare forzatamente un'intimità di coppia, è come se si rifiutasse da sola di partecipare all'ennesima scena.

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Morti, morti e ancora morti – Passiamo ora al tema funereo. Le vicissitudini della famiglia Fortebracci hanno inizio con la morte di Melina e del figlio più piccolo Salvatore, la violenza sessuale ai danni di Venere (figlia della spietata Tripolina) con conseguente morte per strangolamento, e da qui non c'è stato verso di bloccare il grilletto: morti i figli dei padrini, morti i padrini, morto Di Venanzio Jr., morta la giudice De Santis, morti Everaldo, Fabiola e Angelica de Nisi, morta tutta la famiglia Mancuso (padrino incluso), morta la Tripolina con uno dei suoi figli, morta Erminia, accoltellata dopo uno stupro (e un ulteriore tentativo di violenza fisica!), morti i Ferlito, sia zio che nipote. Una strage senza fine, perpetrata per sei lunghe settimane, alla fine della quale si sperava che almeno si scorgesse una degna conclusione, sebbene l'unico sopravvissuto in terra siciliana fosse solo Tonio. Nemmeno questo.

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Un finale aperto alla 4° serie, ma non alle esigenze del pubblico – La scena finale de L'Onore e il Rispetto 3 vede la vita di Gabriel Garko in serio pericolo, posta "stranamente" di fronte alla canna della pistola del boss Di Maggio, marito e complice di Carmela Di Venanzio, ex fidanzata e madre del figlio naturale di Tonio, che al momento però è stato spacciato come figlio di Tom. Una trama degna delle migliori puntate di Beautiful, dotata di una colonna sonora nettamente superiore, grazie alla firma del compositore Savio Riccardi. Intanto la conferma riguardo la realizzazione della quarta serie è arrivata e l'entusiasmo pare essersi sopito o quanto meno intimidito per paura dell'ennesima delusione. Il consiglio potrebbe essere quello di investire qualche euro in più per gli sceneggiatori (a riguardo avevamo lanciato anche un nuovo concorso a premi) e meno per corsi di lingua siciliana e tiro al bersaglio, di sicuro l'intera fiction ne gioverebbe.

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