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Il New York Times elogia Zero: “La prima serie italiana con un cast a maggioranza di colore”

Il New York Times pubblica un approfondimento su “Zero”, la nuova serie Netflix creata da Antonio Dikele Distefano, sottolineando come sia “la prima serie tv italiana con un cast a maggioranza di colore”. Angelica Pesarini, docente di Sociologia alla NYU di Firenze: “È una serie rivoluzionaria nel panorama italiano. In tv si sente ancora troppo spesso la parola con la enne”.
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Anche il New York Times ha mostrato particolare interesse per "Zero", la serie Netflix creata da Antonio Dikele Distefano il cui interprete principale, Omar (Giuseppe Dave Seke), scopre di avere un superpotere: quello dell’invisibilità. Nel giorno più importante per il movimento Black Lives Matter, con la condanna di Derek Chauvin per l'omicidio di George Floyd, il quotidiano newyorchese ha pubblicato un interessante approfondimento con le dichiarazioni dello stesso Antonio Dikele Distefano e della professoressa Angelica Pesarini, professoressa che insegna Sociologia alla New York University di Firenze, dove da tre anni tiene un corso, "Black Italia", che si occupa di studi critici della razza, genere, identità, accompagnando i suoi studenti nella comprensione di tutte le dinamiche razziali che si sviluppano in Italia.

Una serie che vuole uscire dall'equivoco della diversity

Antonio Dikele Distefano ha dichiarato di sperare che gli spettatori possano apprezzare così tanto la serie al punto che la questione dell'identità razziale dei personaggi possa diventare irrilevante o comunque secondaria. "Zero" è un racconto che mette in prima linea i ragazzi neri di seconda generazione, quindi italiani a tutti gli effetti ed è per questo motivo che la serie non deve essere intesa come un esempio di "diversity", come nelle stesse intenzioni dell'autore. Al Ny Times, Antonio Dikele Distefano pensa a Eddie Murphy e al suo "Coming to America": ”È stata la mia ispirazione per questo progetto, quel film è così divertente che non ci pensi nemmeno che il cast è tutto afroamericano". 

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La denuncia della professoressa: "Italia ancora paese razzista"

Le parole della professoressa Angelica Pesarini ruotano invece intorno alla straordinarietà della composizione di un cast che per la maggioranza è composto da attori di colore: "Il fatto che il personaggio principale sia un uomo di colore è già rivoluzionario nel panorama italiano". Ovviamente il New York Times cita, anche grazie alle testimonianze di Angelica Pesarini, esempi presi dal contesto della televisione generalista, dal più recente caso dei cinesi scimmiottati a "Striscia la notizia" da Michelle Hunziker e Gerry Scotti fino a quello che è successo al Grande Fratello quest'anno, con Fausto Leali che ha chiamato "neg*o" Enock Balotelli. La docente di Sociologia ha quindi dichiarato che c'è molto da lavorare in un'Italia che è ancora razzista: "Penso spesso a tutti i ragazzi italiani neri che guardano questi programmi e sentono la N-word che si riferisce proprio a loro. È violento per me, da persona adulta, e non riesco a immaginare il danno che questo arreca a qualcuno che cresce in questo paese come italiano non bianco". 

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