Il glorioso passato Rai in TecheTecheTè
La penuria di novità estive in tv, ad eccezione di progetti nascenti come Super!, offre su di un piatto d'argento l'occasione di riproporre la tv migliore, quella degli inizi, dei grandi personaggi, degli storici programmi, dei volti compianti e irremovibili nelle memorie di ognuno. Dal 2 luglio per 64 puntate a tema, le immense teche Rai aprono le porte al telespettatore nel preserale di Rai 1, per coinvolgerlo con gli spezzoni cult della tv pubblica e i protagonisti della grande tv.
Da Raffaella Carrà a Rosario Fiorello – Ogni puntata, trasmessa dopo il Tg1 delle 20.00 e prima del programma in prime time, avrà 3 protagonisti prescelti, accomunati da qualcosa e legati da un filo semantico che cambierà per ogni appuntamento. Gli spezzoni tratti dal meglio della Rai del passato saranno concatenati in forma di dossier televisivo, diverso da puntata a puntata, secondo la sapiente organizzazione delle 3 menti autorali che hanno partorito il progetto. Michele Bovi, Pasquale Panella ed Edmondo Berselli (scomparso nel 2010) inizialmente crearono delle tele-riviste per il Tg2 ed è da questa base progettuale che nasce TecheTecheTè, richiamo evidente alle teche Rai e alle emozioni insite in quei nastri impolverati, custoditi dalla direttrice Barbara Scaramucci.
L'erede di DaDaDa – Il programma del capostruttura Rai Bovi e dell'autore Panella, affidato ad Elisabetta Barduagni non può evitare il paragone con Da Da Da, altro preserale di Rai1 basato sulla riproposizione di scene e personaggi cult del passato glorioso della tv di Stato. TecheTecheTè certo muove dallo stesso intento di Da Da Da, basato sulla rievocazione di pezzi di storia televisiva italiana che se non fanno ancora parte della memoria di qualcuno, potrebbero cominciare a farlo, soprattutto nei giovani spettatori, arricchendo il loro patrimonio nazionalculturale, ma si definisce ancor meglio come biografia della storia della Rai per la sua organizzazione e i suoi fili conduttori che tentanto di ricostruire il meglio di indimenticabili anni di tv.