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Il finale del Trono di Spade non sarà brutale, parola di George R.R. Martin

L’autore promette che il finale della sua opera non sarà brutale, ma “dolceamaro” e ispirato al finale de Il Signore degli Anelli.
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Da uno scrittore come George R.R. Martin ci si aspetterebbe il peggior finale possibile, in termini di morti truculenti e colpi di scena mozzafiato, per il suo Trono di Spade. Invece l'autore della saga, nel corso di una lunga intervista ad Observer, ha preso tutti in contropiede escludendo un finale "apocalittico" tipo le "nozze rosse".

No, non ho ancora scritto il finale ma non è mia intenzione scrivere un finale tragico. Sarà una conclusione dolceamara ed ispirata a Tolkien, che su di me ha una grande influenza. Mi piace il modo in cui è finito Il Signore degli Anelli, finisce con una vittoria ma è dolceamara. Frodo non è più del tutto sano, se ne va ad Aman e tutti gli altri vivono le loro vite. Questo è il tono a cui voglio puntare. Se ci riesco o meno, lo decideranno i miei lettori.

Intanto è ancora lontana la data d'uscita di "The Winds of Winter", sesto libro e penultimo della saga, mentre è certo che al prossimo aprile assisteremo alla sesta stagione del Trono di Spade che, stando alle intenzioni del network Hbo, arriverà fino alla stagione numero 8. Proprio con le differenze che passano tra la sua opera e la trasposizione televisiva di David Benioff e D.B. Weiss, George R.R. Martin non si è voluto ulteriormente soffermare, del resto è chiara, specie a quanti stanno seguendo l'opera letteraria, la volontà degli autori televisivi di distanziarsi completamente dal libro. Una circostanza resa ancora più chiara dai rumors circa una forma contrattuale che prevede, su consulto dell'autore, la possibilità di distanziarsi completamente dal finale e, addirittura, di anticipare la conclusione televisiva rispetto a quella dell'opera.

Ma l'autore, più che parlare di Game of Thrones, nel corso dell'intervista cerca di evidenziare quali sono le serie televisive che meriterebbero maggiore attenzione, oltre a quella tratta dalla sua saga. E scopriamo di un George R.R. Martin innamorato di "The Knick", serie con Clive Owen, scritta e diretta da Steven Soderbergh che non ha raggiunto i risultati sperati oppure "The Wire", serie cult ma che non ha mai fatto risultati alti mentre era in onda.

The Knick non ha avuto nomination agli Emmy Awards, perché? E The Wire, non ce l'ha mai fatta quando era in onda però oggi tutti dicono che il miglior telefilm della storia della tv. È strano. Ma è un'età dell'oro per le serie tv ed è bello che ci sia tutta questa scelta.

"Il trono di spade" ha già vinto 70 riconoscimenti su 125 nomination totali, tra cui un premio come miglior attore a Peter Dinklage nel 2011. Quest'anno le nomination sono ben 24 e c'è da scommetterci che la serie porterà a casa almeno 10 Emmy 2015.

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