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Fedez denuncia la Rai di censura

Il direttore di Rai3 valuta querela, Fedez: “Sono un privilegiato, posso fare a meno della Rai”

Duro l’intervento del direttore di Rai3 Franco Di Mare in commissione Vigilanza Rai sul caso Fedez: “Fatti manipolati. Valutiamo una querela per diffamazione con richiesta civile di danni”. Ma l’artista non arretra: “Ho i mezzi per potermi difendere. Se la Rai non mi dovesse chiamare più, Ma se sul palco ci fosse stato un artista che ha meno potere di me?”.
A cura di Stefania Rocco
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All’intervento del direttore di Rai3 Franco Di Mare in commissione Vigilanza Rai, Fedez replica con un video postato su Instagram. I toni del confronto restano accesi da ambo le parti. Durante la sua audizione, il direttore di rete ha fatto sapere che la Rai sta valutando “una querela per diffamazione con richiesta civile di danni considerato che esiste un danno di immagine e che la reputazione oggi è una cosa importantissima nella vita economica di un'Azienda e nella vita professionale di ciascuno di noi. E questo danno c'è stato”. Ma Fedez non arretra.

Fedez replica a Franco Di Mare, direttore di Rai3

Con un video postato su Instagram, Fedez riassume quanto accaduto in commissione: “Si è radunata la commissione di Vigilanza Rai. Il direttore di Rai3 mi accusa di manipolazione del video e allude al fatto che avrei tramato un complotto alle loro spalle con dei giornalisti. Dall’altra parte la Lega propone di denunciarmi. Prima bugia davanti agli occhi di tutti”. Quindi elenca le sue ragioni, compreso il motivo che lo ha spinto a pubblicare la telefonata:

Perché pubblico la telefonata? Perché la Rai, appena scendo dal palco, emana un comunicato in cui dice che non c’è stato alcun tipo di tentativo di intervento nei confronti del mio discorso. Io pubblico una telefonata in cui l’oggetto della conversazione è tentare di modificare il mio discorso facendomi omettere dei nomi e dei fatti, in cui partecipa attivamente a tutta la conversazione la vicedirettrice di Rai3. Il direttore di Rai3 dice che la Rai col Primo Maggio non c’entri nulla perché ne acquisiscono solo i diritti. A maggior ragione sorge una domanda: a che titolo la vicedirettrice di Rai3 partecipa a una telefonata in cui organizzazione e autori mi dicono di andare cauto nel fare nomi e cognomi e giudica lei stessa il mio intervento inopportuno se la Rai non centrava una mazza?

Il direttore di Rai3 Franco Di Mare
Il direttore di Rai3 Franco Di Mare

Rai valuta una querela con richiesta di risarcimento danni

Di fronte alla possibilità che la vicenda si sposti in campo giudiziario, di fronte a una eventuale querela della Rai, Fedez aggiunge: “Il punto è questo. Io mi assumo totalmente la responsabilità di ciò che ho detto e fatto. Sapevo benissimo a cosa andavo incontro. Il tema è che potevo benissimo starmene a casa mia ma rifarei quello che ho fatto 100 mila volte. Anche perché sono un privilegiato. Se la Rai mi fa causa, ho i mezzi per potermi difendere. Se la Rai mi bandisce dalla Rai, non mi cambia la vita”. Quindi si chiede cosa sarebbe accaduto se a prendere una posizione come la sua fosse stato un altro artista con meno potere e mezzi:

Se al posto mio su quel palco ci fosse andato un artista che ha un po’ meno potere di me e che non è privilegiato come me e gli avessero chiesto di non fare nomi e cognomi, e magari avrebbe subito delle ripercussioni per le quali avrebbe perso l’opportunità di esibirsi, avrebbe perso l’opportunità di lavorare. Che cosa avrebbe fatto al posto mio? Avrebbe ceduto probabilmente. E la stessa cosa si ripropone per tutti i lavoratori della Rai. Quanti all’interno della Rai, se questo è il metodo che viene utilizzato, devono scegliere tra la libertà di parola e il dar di mangiare alle proprie famiglie? Ed è giusto questo comportamento in una tv che si definisce tv di stato? Questa è la domanda.

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