Il direttore di Rai3 Franco Di Mare convocato in Vigilanza dopo le accuse di censura da Fedez
Il caso Fedez ha provocato un vero terremoto in Rai. Il suo discorso durante il Concertone contro alcuni esponenti della Lega accusati di omofobia e le successive accuse di tentata censura rivolte dal rapper all'azienda stanno producendo i primi risultati. Come riportato dall'Ansa, il direttore di Rai3 Franco Di Mare è stato convocato con urgenza presso la Commissione di Vigilanza della Rai, per avviare un'indagine conoscitiva. L'incontro si terrà mercoledì 5 maggio. Lo ha fatto sapere lo stesso Alberto Barachini, presidente della Commissione di Vigilanza:
Ritengo doveroso e opportuno chiamare urgentemente in audizione il direttore di Rai3 Di Mare per avviare un'indagine conoscitiva completa della Vigilanza sull'accaduto.
Le accuse di censura da Fedez e la replica della Rai
La decisione arriva dopo la dura accusa di Fedez, che ha pubblicato uno stralcio della telefonata intercorsa con la vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani. Nel video si sente anche un uomo, la cui identità non è nota, chiedere a Fedez di "adeguarsi a un sistema". Puntuale la risposta della Rai, che ha sostenuto come da parte dell'azienda non sarebbero mai stati imposti limiti alla possibilità di esprimersi sul palco del Concertone:
La direzione di Rai3 conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio – richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto – e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista. In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che l’intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l’unica persona dell’azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli.
Il discorso di Fedez
Il discorso di Fedez al centro delle polemiche, che ha attirato critiche da parte del mondo politico e tanta solidarietà da parte dei colleghi artisti, ha compreso un invito a Mario Draghi a considerare le difficoltà dei lavoratori del mondo dello spettacolo e un intervento diretto sul ddl Zan, accusando esplicitamente alcuni esponenti della Lega di omofobia (il testo completo). L'AD Rai Fabrizio Salini ha comunque espresso l'intenzione di far luce su "eventuali responsabilità aziendali”.
Caro Mario (Draghi, cdr), capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo paese, però non dimentichiamo che il numero dei lavoratori nel calcio e nello spettacolo è praticamente lo stesso, quindi non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto, un’idea di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni 40 e mai modificate a dovere sino ad oggi. Come si è esposto nel merito della superego, sarebbe altrettanto gradito un intervento in merito al mondo dello spettacolo. A proposito di Superlega due parole sul personaggio del momento, il sonnecchiante Ostellari, il quale ha deciso che un ddl di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, già approvato alla camera, può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di usingolo, cioè se stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua lotta all’uguaglianza.