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“Il Boss delle Cerimonie 3”, il vero Don Antonio sta per tornare

Partono le riprese del format che, tra mille polemiche, è arrivato alla terza edizione senza far perdere tracce e interesse. Anzi, di Don Antonio Polese se ne parla anche quando non è in onda.
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"A migliara, a beverune, a zeffunne…", chi guarda "Made in Sud" conosce bene l'imitazione di Don Antonio Polese fatta da Ciro Giustiniani, un personaggio che ha letteralmente spopolato nell'ultima edizione del programma di comici mediterranei. I fan del controverso e chiacchierato "boss" potranno presto tornare ad apprezzare le esagerazioni kitsch dei matrimoni a "La Sonrisa" perché, da questa settimana, partono le riprese de "Il Boss delle Cerimonie 3". Sembra passata un'eternità da quel gennaio 2014 quando, all'esordio, il programma scatenò la polemica e l'ira di parte della cittadinanza napoletana, che non si vedeva rappresentata in quella porzione di Napoli, quel tessuto sociale che, nonostante tutto, c'è e coesiste con il resto.

Amore ed odio per il "Boss" del castello più famoso di Sant'Antonio Abate e per un format che, giunto alla sua terza edizione, nel frattempo è stato esportato anche in Gran Bretagna e in Polonia. Spesso tacciato da tutti, in maniera forse superficiale per non dire sbrigativa, di essere un "grandissimo ignorante" (e i forum e gli articoli sono pieni di questa definizione, ahinoi), Don Antonio Polese è diventato una star proprio grazie al programma in onda su "Real Time". Prima che arrivassero i riflettori della tv, Don Antonio Polese è riuscito a imporsi trasformando una piccola impresa in una catena di distribuzione per i grandi alberghi, fino a ristrutturare la masseria di famiglia e farne quello che è adesso, un immenso castello fiabesco, sì, esagerato e pacchiano, ma che ad una determinata fascia di clientela continua a piacere.

Le richieste, infatti, abbondano, il calendario dei giorni più allettanti è pieno per almeno due anni. La tv ha fatto da propulsore, è vero, ma Don Antonio Polese e "La Sonrisa" rappresentano per alcuni, piaccia o meno, il top della categoria. Il format, d'altronde, è arrivato alla terza edizione senza far perdere le tracce e l'interesse. Anzi, sembra quasi che se ne parli di più quando non c'é: ritorniamo a quel "a migliara, a beverune, a zeffunne" entrato ormai nel frasario di tutti i giorni da Napoli in giù.

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