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I danni del nucleare: scatta la censura per gli episodi de I Simpson

L’emittente svizzera SRF decide di controllare, da ora in poi, gli episodi Simpson che parlino di nucleare: evitare allarmismi o riferimenti non idillici aiuterà nella questione tanto discussa in questi giorni?
A cura di Marianna D Onghia
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Il dibattito sul nucleare arriva anche nel mondo dei cartoon: vittima è la serie satirica di Matt Groening, I simpsons.

Dopo la bestemmia in italiano nella versione tedesca, lasciata passare in un episodio senza freni e censure, non è dello stesso parere l'emittente svizzera SRF, che da ora in poi analizzerà e filtrerà le puntate del cartoon con espliciti riferimenti all'affare nucleare.

Per chi non segue assiduamente la storia di Homer e della sua famiglia, l'irriverente protagonista del movie animato lavora nella centrale nucleare di Springfield, agli ordini del ricco e spregiudicato signor Burns. Come il maldestro Homer abbia ottenuto la responsabilità di una così delicata mansione è un mistero, ma nella finzione animata tutto è lecito per intrattenere il pubblico e far ridere i più piccini. Non è dello stesso avviso la SRF Tv, che non vuole vincolare sui suoi canali l'immagine di un funzionario nucleare come l'amato omino giallo, che spinge bottoni a casaccio sul pannello  della sua stazione di controllo e che si rivela incapace ad arginare problemi del nocciolo del reattore o non si preoccupa nel disperdere sostanze radioattive nell'ambiente (come nella sigla iniziale del cartoon).

Dopo l'esplosione del reattore di Fukushima in Giappone, sospinto dall'esorbitante forza delle placche del sottosuolo in attività, le potenze mondiali e i governi nazionali vogliono arginare l'allarme nucleare nella popolazione e soprattutto trasmettere fiducia nel cittadino rispetto alle future centrali e alla filosofia del nucleare. Mentre in Italia la iena Lucci registra un no al nucleare e il governo dello stivale europeo si ferma per una pausa di riflessione sulla questione, la televisione svizzera vuole controllare puntigliosamente eventuali messaggi negativi che potrebbero trasparire da alcuni episodi simpson inerenti al tema.

E' così che la SRF decide di elevarsi a controllore della serie animata affinchè episodi di allarmismo nucleare o di mancata efficenza nelle centrali (anche se si tratti di finzione da cartoon) siano oscurati, al fine di scatenare posizioni eccessivamente avverse alla questione. Non solo i fans dei simpatici Simpson, ma anche il semplice affezionato telespettatore non sono dell'idea che un fotogramma animato possa manipolare il pensiero riflessivo del pubblico a casa, ma l'intento del disegnatore Groening negli episodi incriminati non è del tutto innocente.

Che I simpson facciano satira su questioni e personaggi americani e internazionali si era capito sin dalla loro prima apparizione con i continui riferimenti a fatti e persone del mondo reale, ma è bene riflettere sul cartoon e sui suoi messaggi: la sbadataggine, l'inesperienza e la sottovalutazione del rischio dell'operaio Homer guarda caso rispecchia in pieno l'inneficenza della risposta all'allarme nucleare a Fukushima, sulla quale c'era stata un'avvisaglia da parte delle "carte che scottano" dell'affare Wikileaks. La spia Assange aveva riscontrato buchi neri nei trattamenti nipponici sulle centrali, e dal canto suo lo stesso Groening, che cominciò a metter giù i suoi personaggi dopo il disastro di Chernobyl, voleva far luce su inesattezze e disattenzione in affari così delicati.

Il bavaglio della SRF non tange coloro che guardano il cartoon per diletto, ma i tagli limitati agli episodi sul nucleare potrebbero ottenere l'effetto opposto, cioè un incattivimento dello spettatore e il pensiero lecito che nascondere la polvere sotto il tappeto non la elimini del tutto.

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