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“Gomorra”, dalla fiction all’arresto: storia vera di “Danielino”

Vincenzo, il giovane attore interprete di Danielino in “Gomorra – La Serie”, finito in un centro di recupero dopo un’aggressione. Parla il preside della scuola dove non è più tornato: “Mi aspettavo sostegno dalla produzione”.
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Quella sottile linea rossa che lega la fiction "Gomorra" alla realtà è anche nella storia di Vincenzo, quel "Danielino" che nell'ultima puntata ha intristito i cuori dei 750mila spettatori su Sky, dall'intreccio con Manu, il cui omicidio ha ripercorso la brutale uccisione di Gelsomina Verde, all'illusoria offerta che gli viene fatta da "Ciro l'immortale" di fare carriera nel mondo della camorra. Una storia realmente difficile alle spalle per il giovanissimo attore quindicenne, madre e padre in galera, preso ai casting proprio perché quel vissuto che si portava dentro, usciva fuori con una forza inaudita. Una storia che viene raccontata da Vincenzo Esposito per il "Corriere del Mezzogiorno" e che purtroppo è solo una delle tante, tra le angoscianti e decadenti parabole di una periferia ai margini delle opportunità. Per rincorrere il sogno di "fare l'attore delle fiction", Vincenzo trascura la scuola, proprio come succede in "Gomorra" dove per cominciare a fare il ragazzino della camorra, trascura il suo lavoro da meccanico.

Vincenzo, terminate le riprese, non è più andato a scuola. I professori hanno comunque voluto aiutare il ragazzo, che però non si ripresenta a settembre. La sera del 26 gennaio 2014 un fatto di cronaca scuote Scampia:"Un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 18 anni ha aggredito un giovane di 21 anni, in via Zuccarini, all'altezza della stazione della metropolitana". Stavano facendo pipì nella stazione della metropolitana, il giovane ha avuto il coraggio di sgridarli: finisce accoltellato, ma senza conseguenze. Sporge denuncia, tra loro c'era Vincenzo che, oggi, è in una comunità di rieducazione.

Il preside della sua scuola: "Gomorra lo ha illuso"

Paolo Battimiello, preside della Virgilio IV, è stato intervistato al "Corriere del Mezzogiorno", per un aggiornamento sullo stato del ragazzo. Non è mancata una frecciatina alla produzione, rea di non aver mai dialogato con l'istituto scolastico del giovane Vincenzo, causa indiretta dei mali del ragazzo:

Sono andato a trovarlo la scorsa settimana ed è sereno. Spero possa riprendere il percorso cominciato con noi. Io vorrei che da questa storia, che speriamo non sia irrimediabile, fosse chiara una cosa. E che cioè in queste realtà la scuola è l'unico argine, l'unica possibilità che si ha per fare terra bruciata intorno alla malavita, per distruggere la cultura camorristica. Quando l'hanno preso mi sarei aspettato che la produzione fosse venuta a parlare con me per spiegarmi cosa avevano intenzione di fare. Avremmo sicuramente trovato un percorso comune per tutelare al massimo Vincenzo, minorenne. E invece nulla, e lui non è andato più a scuola. Ha creduto di essere diventato un attore affermato, ha toccato con mano una vita diversa. O un sogno che lo ha inebriato. Forse immaginava che lo avrebbero portato con loro. Invece è rimasto qui, solo, senza scuola, sbandato. Nessuna accusa, per carità. Ma chiedo una riflessione seria su queste cose. Come si fa a far diventare il dolore spettacolo e chiamare ad interpretarlo le persone che lo vivono? Nel 2008 Roberto Saviano scrisse un articolo sul fatto che i ragazzi del film Gomorra erano stati bocciati. La colpa non è della scuola. Io dico che a Scampia non può esserci la stessa struttura che sta a Posillipo. Ma è così. E le regole sono uguali per tutti: chi supera un tetto di assenze non può essere promosso.

"Gomorra" avrà una seconda stagione: tornate da "Danielino"

"Gomorra – La Serie" è stata confermata per una seconda stagione. Il carrozzone tornerà a girare a Scampia, ma come tornerà, così poi se ne andrà via. Così come tutte quelle attività che dall'esterno, arrivano nel territorio con i loro riflettori molesti, puntati su un mondo che tutti pretendono di voler capire, per amore della verità e con le lacrime pronte agli occhi, ché poi senti storie come quelle di Vincenzo/Danielino e ti tremano le mani dalla rabbia. Non possono nemmeno ridargli il ruolo, visto che il suo personaggio muore ucciso nel finale dell'episodio 10 per mano di Salvatore Conte. Sarebbe auspicabile, a questo punto, che la produzione possa realmente prendere a cuore la storia del suo "Danielino", non perderlo di vista, fargli capire che la scuola è importante e, magari, che possa continuare il suo sogno nel mondo del cinema, ribadendo però quell'antico concetto del "nessuno ti regala nulla". Studiare, torniamo sempre a bomba, studiare, studiare e ancora studiare. 

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