Gli studenti chiedono la chiusura definitiva del reality “La Scimmia”
E' andato in onda sabato 6 ottobre la prima puntata de La Scimmia il learning show targato Italia Uno. Nato come un esperimento web e diventato progetto televisivo in men che non si dica, è approdato nelle reti Mediaset per la gioia di chi lo aspettava e dei curiosi desiderosi di capire il filo conduttore che lega 16 studenti e l'animale antenato dell'uomo. I ragazzi sono stati scelti tra giovani dai 18 ai 24 anni senza maturità scolastica: il format si propone come seconda chance per questi sedici concorrenti costretti ad abbandonare l'ultimo anno di scuola per motivi particolari.
La prima puntata del programma e la striscia pomeridiana ha fatto discutere. I primi scesi in campo sono i ragazzi parte del Movimento Studentesco Nazionale che dopo un'attenta analisi ha decisamente bocciato il learning show: oggi sui muri delle scuole romane sono apparse scritte come "liberi di vivere, mai in gabbia come scimmie". La scimmia è diventato l'esempio di quello che gli studenti non vorrebbero all'interno di una scuola. Non si può usare un percorso formativo così importante come la maturità per scopi di audience. I segretari del Movimento Studentesco Andrea Moi e Edoardo Melmeluzzi ne chiedono la chiusura definitiva, dichiarando al Corriere della Sera:
Ci fa inorridire che l’istruzione e gli esami di maturità vengano trattati come giochi per fare audience, quando rappresentano i percorsi principali per la crescita di ogni uomo. Chiediamo che il reality ‘La Scimmia', diseducativo e offensivo, venga subito chiuso e che gli studenti che hanno preso parte al programma, siano mandati in dei veri istituti di istruzione e non sotto i riflettori dove vengono solamente umiliati ed illusi
Il learning show di Italia Uno ha mostrato in effetti un lato molto fragile dei ragazzi ed è questa l'umiliazione di cui parlano gli studenti del Movimento. Durante un esperimento che la conduttrice Giulia Bevilacqua ha inscenato sabato scorso, a suo avviso con lo scopo di tirare fuori le emozioni, l'attrice ha posto delle domande ai ragazzi invitandoli a fare un passo avanti se la risposta fosse stata sì. Tante le domande che hanno turbato gli studenti e sconfessato le parole del produttore del programma, secondo cui non avrebbero mai sfruttato i ragazzi a scopi televisivi: “Chi non ha più rapporti con i propri genitori e chi ha perso uno o entrambi i genitori” ha lasciato decisamente sconcertati i telespettatori. A questi ultimi è forse apparso uno strumento per mostrare alle telecamere la fragilità dei giovani e di utilizzare questo dolore a scopi televisivi; alcuni concorrenti sono apparsi così turbati che hanno pianto in diretta TV confortati dai propri compagni in un clima di disperazione generale.
La Scimmia ha tuttavia delle note positive: i professori dei 16 concorrenti, tra cui lo scrittore Errico Buonanno, il giornalista Edoardi Camurri e lo scrittore e comico inglese John Peter Sloan e il fatto di mettere in luce e dare una seconda chance a dei ragazzi con un passato non semplice.