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Gli 80 anni di Maurizio Costanzo, lui e la tv una cosa sola

Come si può sintetizzare la figura di Maurizio Costanzo, 80 anni il 28 agosto, in una forma sintetica? Probabilmente isolando alcune parole chiave che hanno segnato il suo percorso, quello di un personaggio del quale l’opinione pubblica ha spesso faticato a distinguere la vita personale dalla carriera.
A cura di Andrea Parrella
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Immaginare di sintetizzare in poche parole la carriera di un decano della televisione come Maurizio Costanzo, 80 anni compiuti il 28 agosto, sarebbe un affronto all'intelligenza, oltre che un complesso e pressoché irrealizzabile esercizio di sintesi. Non ha senso, d'altronde, tentare di replicare qualcosa che una pagina Wikipedia riesce a fare riportando una sequenza di eventi, date e i personaggi di spicco, tantissimi, che hanno caratterizzato la carriera del conduttore e autore televisivo, nonché paroliere.

Le parole chiave della carriera di Costanzo

Rai, Mina, Mediaset, Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo Show, Giovanni Falcone, attentato, Maria De Filippi. Probabilmente la cronistoria della carriera, oltre che della vita personale di Maurizio Costanzo, contemplerebbe queste parole chiave nei titoli dei capitoli principali. Parole che in realtà sono dei satelliti attorno ai quali gravitano sistemi autonomi, dei quali Costanzo è stato parte, se non per certi casi artefice. A parte il passaggio musicale, parentesi che non è una parentesi avendo messo Costanzo la firma su un capolavoro come "Se telefonando", la sua è stata una vita per la televisione, così legata al mezzo da restituire all'opinione pubblica l'impossibilità di comprendere il confine tra la vita e la carriera. I suoi trascorsi nell'azienda di servizio pubblico televisivo fanno riferimento agli anni Settanta ed hanno in "A bontà loro" il primo segnale dell'incisività di Costanzo su questo medium, molto più che un tostapane con le immagini, com qualcuno amò definirlo una volta. Ma non si può negare che la vera rivoluzione, per quel che riguarda l'ecosistema televisivo italiano, sia arrivata nel decennio successivo proprio con il Maurizio Costanzo Show, che è stato l'architrave per la crescita di Mediaset ed è divenuto nel corso degli anni il luogo di momenti dal valore simbolico assoluto per la storia di questo medium nel nostro paese.

L'epopea del Maurizio Costanzo Show

Un programma televisivo caratterizzato da varie stagioni. Prima quella dell'impegno, dalla maglietta con la scritta contro la mafia bruciata in diretta, il tandem con Santoro e l'intervento di Cuffaro, l'intervista a Libero Grassi. Stagione culminata con quell'attentato scampato che per anni, su richiesta della moglie Maria De Filippi, lo ha indotto a un atteggiamento più morbido verso determinati temi. Fattore che con tutta probabilità ha innescato la conversione verso un'era più incentrata sulla leggerezza e l'intrattenimento, durante la quale il micromondo orchestrato dalla personalità di Costanzo ha supportato l'apoteosi della televisione commerciale nell'era del passaggio dall'analogico al digitale. Una televisione di certo meno apprezzata dalla critica, spesso considerata in continuità con quella defilippiana e contaminata dall'invasione dei reality show, che se si vuole Costanzo ha provato ad assorbire e contenere, così da disinnescare, e da cui ha rischiato di rimanere schiacciato.

Il ritorno, gli anni de "L'Intervista"

Diversa, e per certi versi inattesa, è la fase recente della sua carriera, segnata dalla rinnovata collaborazione con la Rai e da un ritorno del Maurizio Costanzo Show in una versione light, diluita, meno stressata, ma di uguale successo se rapportata ai numeri cui la televisione può permettersi di aspirare oggi. L'Intervista è invece un programma che gli ha permesso di dare sfogo ad una approccio televisivo più intimo, le confessioni di personaggi di spicco del panorama televisivo italiano in assenza di pubblico, come in una seduta di psicanalisi, con l'introduzione del fondamentale elemento scenico di una gabbia di video wall su cui va in scena il film della vita dell'intervistato. Forse la forma televisiva più adatta a Costanzo, che fa valere la sua capacità di stemperare la sua autorevolezza e far prevalere l'amicizia che lo lega a chi si trova su quella poltrona, davanti a lui. Ora ci tocca solo capire come sarà la prossima era della tv di Costanzo, che di lasciare il piccolo schermo non ha alcuna voglia.

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