Giulio Golia con i genitori di Sofia: “L’infusione è stata fatta”
La storia di Sofia raccontata da Le Iene ha commosso tutta Italia, a tal punto che la sua pagina Facebook è stata letteralmente inondata di messaggi solidali e dimostrazioni d'affetto. Una dura battaglia quella della piccola bimba di appena 3 anni, costretta da una rarissima malattia degenerativa a vivere un'esistenza senza luce né movimenti, immobile nel suo lettino e totalmente al buio. Solo una cosa pare che al momento potrebbe salvarla, la cura con le cellule staminali del dottor Davide Vannoni, che però porta in sé tutti i limiti di un percorso sanitario ancora sperimentale. L'intervento de Le Iene, nella figura di Giulio Golia, le hanno garantito una seconda infusione, testimoniata dalla foto che il noto giornalista campano ha postato sulla sua pagina Facebook poche ore fa: "l'infusione finalmente é stata fatta, ho appena lasciato Sofia che dormiva".
Purtroppo però il padre della piccola, Guido De Barros, ha rilasciato un'intervista al Tgcom 24 proprio per specificare che la seconda infusione concessa era al momento l'unica garantita: "Perché è vero che il ministro Balduzzi ha autorizzato una seconda infusione sull'onda del clamore mediatico che si è acceso dopo gli interventi di Adriano Celentano e altri vip, ma di fatto sui laboratori bresciani pesa ancora il verdetto di un'ispezione fatta mesi fa dai Nas. Quei laboratori furono dichiarati inadatti a trattare le cellule staminali secondo il metodo del prof. Vannoni e quindi sono stati interdetti dal continuare quel tipo di attività. Manca una presa di posizione più generale da parte del Ministero e dell'Aifa: devono decidere se le cure di Brescia si possono o non si possono fare".