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Giornata della Memoria, I Simpson diventano ebrei ad Auschwitz

L’illustratore e attivista aleXsandro Palombo ha celebrato con il progetto “Never Again” la Giornata della memoria e il 70esimo anniversario della liberazione di Auschwitz. I celebri “gialli” della serie tv di Matt Groening, con Anna Frank come special guest, diventano così dei prigionieri del lager, per sensibilizzare tutti sulla questione dell’antisemitismo.
A cura di Valeria Morini
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Un dramma come la Shoah può essere rievocata anche attraverso i personaggi del cartoon più ironico e politicamente scorretto della tv. È quello che ha fatto l'illustratore aleXsandro Palombo con il progetto visivo "Never Again", per dire "mai più" all'antisemitismo. L'artista italiano ha infatti celebrato la Giornata della Memoria e il 70esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, con una serie di vignette che trasportano i personaggi della serie tv "I Simpson" direttamente nel tragico scenario del noto lager. Vediamo così Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie trasormati in ebrei prigionieri nel più tristemente famoso dei campi di concentramento. Nel progetto, anche Anna Frank, lei trasformata per l'occasione in un personaggio della serie tv.

Palombo è un artista italiano, autore del blog satirico Humor Chic, specializzato nelle caricature di personaggi del mondo della politica e dello spettacolo e in campagne per la sensibilizzazione di importanti temi sociali. La celeberrima famiglia televisiva creata da Matt Groening è il suo vero e proprio marchio di fabbrica, tanto che nelle sue opere Palombo si diverte a rappresentare i vip, da George Clooney e Amal a Kate Middleton, come i popolari personaggi "gialli". Palombo è celebre inoltre per la campagna dedicata alla prevenzione dei tumori al seno, in cui ha usato come "testimonial" le principesse Disney e la stessa Marge Simpson.

È giusto rappresentare una tragedia come quella vissuta nei lager con icone della cultura pop legate a un immaginario comico e satirico? L'artista stesso sostiene che il progetto Never Again "è un opera di sensibilizzazione, una condanna alle intolleranze, un pugno alla disumanità". Specialmente dopo i tragici fatti di Charlie Hebdo, il valore dell'arte visiva è più evidente che mai e, come afferma aleXsandro Palombo:

Bisogna educare e raccontare alle nuove generazioni quello che è accaduto e bisogna farlo senza filtri. Solo la coscienza dell’orrore di quel periodo può creare degli anticorpi per evitare che l’antisemitismo possa dilagare nuovamente.

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