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Giorgio Panariello: “La morte di mio fratello è un dolore che non finisce mai”

Il comico toscano, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, ha presentato la sua nuova fiction su Canale 5 che racconta come fortemente legata alla sua esperienza con il fratello, una perdita che avverte ancora come pesantissima: “Renato Zero mi ha aiutato molto quando è morto mio fratello”.
A cura di A. P.
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Nonostante l'influenza che lo ha colto ad inizio 2016, l'incredibile successo delle due prime serata su Rai 1 con "Panariello sotto l'albero" hanno regalato al comico toscano una gioia incredibile e probabilmente inattesa, vista l'entità degli ascolti collezionati. Giorgio Panariello è stato ospite a Verissimo di Silvia Toffanin per parlare della sua vita e anche per presentare la sua nuova fiction in onda su Canale 5, “Tutti insieme all’improvviso”. Ma Panariello non si è limitato a sponsorizzare il nuovo prodotto televisivo di cui è protagonista, ha anzi parlato della sua vita, dell'assenza di una famiglia nella sua quotidianità e del rapporto col fratello, scomparso poco tempo fa.

Fino a 40 anni non avevo né arte né parte. Poi ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste, di fare i programma giusto. Ho avuto delle volte degli scoramenti, perché io partivo come cameriere. Finite le scuole medie mi dissero che dovevo fare qualcosa che prevedesse il contatto con il pubblico e pensai di iscrivermi all'alberghiero. Però nella mia testa avevo sempre un'idea precisa, ovvero avere a che fare con il pubblico.

Panariello dimostra di aver sempre avuto uno spirito ottimistico rispetto alle difficoltà della sua vita: "Ho sempre affrontato i momenti difficili della mia vita con ottimismo, convinto che proprio quando tocchi il fondo non puoi fare altro che pensare che il giorno dopo possa andare meglio". La nuova fiction di cui è protagonista ha delle analogie con la sua vita, ad esempio il personaggio che interpreta ha perso suo fratello, proprio come è accaduto al comico toscano di recente: "Quando mi hanno proposto questa sceneggiatura ho pensato che si trattasse proprio della mia storia, quella di una persona che non si prende grandi responsabilità e non ha mai avuto una famiglia. Io sono sempre stato uno di quelli per cui la famiglia non è mai stata una cosa fondamentale. Diciamo che mi piacerebbe averla, anche se i figli non sono proprio di quelle cose che bramo". La storia del modo in cui abbia ritrovato il fratello è particolare, visto che i due hanno preso due strade diverse dopo l'infanzia, per poi ritrovarsi da grandi

Ho ritrovato questo mio fratello da grande. L'ho conosciuto da piccolo ma poi, non avendo una famiglia, lenostre strade si sono divise, ma l'ho reincontrato quando aveva davvero bisogno di me. Una volta gli scrissi un biglietto in cui gli scrissi "Mi dispiace solo non riuscirti a dimostrare che vivere diversamente è meglio". Quando ho avuto la possibilità di essere un uomo migliore e dimostrarlo anche a lui, gliel'ho dimostrato.

La scomparsa del fratello e l'aiuto di Renato Zero

Naturalmente, perdere di fatto l'unica persona di famiglia vera è stato un grande dolore, l'ha descritta come un dolore che non finisce mai, sempre latente, come una ferita aperta che ha affrontato, anche questa volta, con lo spirito migliore e il comico ha approfittato per ringraziare un personaggio speciale, vittima eccellente delle sue imitazioni: "Volevo approfittare per ringraziare una persona che mi è stata vicina durante il periodo della scomparsa di mio fratello, che è Renato Zero".

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