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Giorgio Armani sulla fiction Made in Italy: “Raoul Bova è bravo, più telegenico di me”

“Made in Italy”, la serie italiana firmata Mediaset che omaggia la moda italiana, ha riscontrato un certo consenso tra il pubblico italiano. Chi ha commentato entusiasticamente quanto è emerso nella fiction è stato Giorgio Armani. Il celebre stilista ha elogiato il lavoro di ricostruzione alla base del progetto e anche l’interpretazione che fa di lui Raoul Bova.
A cura di Ilaria Costabile
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Su Mediaset ha fatto il su debutto Made in Italy, la fiction che omaggia la moda italiana raccontata da una aspirante giornalista interpretata dallagiovane modella Greta Ferro. Tra gli stilisti rappresentati nella serie, disponibile già dallo scorso anno su Amazon Prime Video, non poteva mancare uno dei grandi innovatori della moda mondiale, ovvero Giorgio Armani. Ad interpretarlo è Raoul Bova, e al Corriere della Sera il celebre stilista ha dichiarato di essere piacevolmente colpito da ciò che emerge della sua storia e della sua immagine.

Il commento di Giorgio Armani

Un Giorgio Armani ancora agli inizi della sua sfolgorante carriera nel mondo della moda, quello che viene rappresentato nella fiction di Canale 5. Un uomo raffinato, elegante e visionario che cambiato completamente la visione della donna nell'immaginario comune. Dopo aver visto in anteprima la serie, lo stilista ha commentato, piuttosto compiaciuto quanto è raccontato nelle varie puntate che ripercorrono la storia della moda italiana in un periodo fervido come gli Anni Settanta, dove apportare innovazioni non era semplice così semplice:

Raoul Bova è bravo, molto più telegenico di me. È una curiosa sensazione vedere la propria vita, o un pezzo di essa, raccontata in una serie tv. Ho vivide memorie dei miei inizi nella moda, di quel momento pionieristico, alla metà degli anni Settanta, nel quale si sono poste le basi del fenomeno del Made in Italy. Sono anni complessi, che il serial Made in Italy restituisce con una certa accuratezza e le inevitabili licenze poetiche: dopo tutto, è una fiction. Il lavoro fatto sui personaggi, ma anche sui costumi, è di tutto rispetto: Margherita Buy nel ruolo della direttrice di una rivista che cattura lo spirito del momento, Greta Ferro nei panni di una giovane di belle speranze, e anche Raoul Bova nei miei. I fatti veri erano forse meno telegenici, ma li si viveva con spontaneità ed entusiasmo”

La sorpresa di Raoul Bova

Raoul Bova, dal canto suo, ha raccontato di aver chiesto proprio allo stilista alcuni consigli quando ha saputo di dover interpretare il suo personaggio nella serie, terrorizzato dall'idea di dover impersonare un'icona mondiale. Tra l'attore è lo stilista c'è una forte amicizia nata agli inizi della carriera di Bova. Il 49enne ha ribadito a Verissimo, intervistato da Silvia Toffanin: "Sentire che gli sono piaciuto è stato più di qualsiasi premio per me. Avere la stima delle persone cui a cui tengo è molto importante, più che avere un riconoscimento”

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