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La morte di Raffaella Carrà a 78 anni

Giancarlo Magalli su Raffaella Carrà: “Con il gioco dei fagioli abbiamo fatto la storia”

Con Sì. Pronto, Raffaella? la Carrà seppe farsi amare dal pubblico, creando insieme a Magalli un momento iconico della tv con il famoso gioco dei fagioli. Nonostante gli autori Rai credevano che dopo gli anni ’70 la Carrà fosse finita, “le diede la possibilità di reinventarsi in una veste diversa da quella di ballerina e cantante. E le regalò altri quarant’ anni di carriera”, racconta il conduttore a Il Messaggero. “Io ero titubante, fu Boncompagni a convincermi”.
A cura di Giulia Turco
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Giancarlo Magalli racconta la sua esperienza fuori e dentro la tv insieme a Raffaella Carrà, collega e amica alla quale ha dato l'ultimo saluto durante il corteo funebre nei luoghi storici della Rai, accogliendola commosso davanti agli studi di via Telauda. Con la Carrà registrò lo storico programma Pronto, Raffaella?, del quale fu autore, che andò in onda dall'83 all'85 su Rai 1 e che rilanciò l'artista dopo il flop di Millemilioni. Contrariamente alle aspettative dei dirigenti Rai, la Carrà seppe farsi amare dal pubblico, creando un momento iconico della tv con il famoso gioco dei fagioli. Nonostante gli autori Rai credevano che dopo gli anni '70 la Carrà fosse finita, "Sì. Pronto, Raffaella? le diede la possibilità di reinventarsi in una veste diversa da quella di ballerina e cantante. E le regalò altri quarant' anni di carriera", racconta a Il Messaggero.

Magalli: "Ero titubante su Raffaella Carrà"

Inizialmente "avrebbe dovuto condurlo Gianni Morandi, che ad un certo punto si tirò indietro", racconta Magalli ricordando l'inaspettato successo di Pronto, Raffaella?. "Fu Boncompagni a dire: proviamo a proporlo a Raffaella, io ero titubante, perché non si era mai confrontata con quel genere di programma, in onda all'ora di pranzo e che non prevedeva balli o canzoni". Eppure Raffaella fu la sorpresa che nessuno si sarebbe aspettato, stupì tutti con la sua incredibile capacità di adattamento e la preparazione di una vera professionista: "Studiava e arrivava alle puntate preparatissima. Nelle interviste faceva scoprire il lato umano dei grandi personaggi. Intervistò chiunque, pure Madre Teresa di Calcutta: fu un successo enorme".

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L'intervista mai realizzata a Papa Giovanni Paolo II

C'è un'intervista in particolare che Raffaella Carrà avrebbe voluto, ma che non riuscì mai a fare: quella con Papa Giovanni Paolo II. "Le dicevo Raffa toglietelo dalla testa. E lei: Ma se non ci provi, non sapremo mai se gli va di farsi intervistare oppure no. Alla fine un cardinale organizzò un'udienza con il Papa. Ci ricevette tutti, ma non si fece intervistare. A Raffaella regalò un rosario". Il suo programma fu comunque un successo, il riscatto per Raffaella Carrà che "veniva da Millemilioni, un varietà trasmesso dall'allora rete 2 che non era andato particolarmente bene". 

La relazione con Gianni Boncompagni

Quando Raffaella di fidanzò con lui, Gianni Boncompagni era il vicino di casa di Magalli. Così il conduttore affittò a Raffaella la casa di via Nemea della quale si era innamorata. Tanto che avrebbe voluto comprarla, ma Magalli e la moglie avevano deciso di andare ad abitarci: "Le risposi: Raffaè, non fare storie: a me serve quella casa". La Carrà acquistò l'appartamento al piano si sopra, salvo poi venderlo a lui in cambio del suo: "Ora lì vive mia figlia", ha spiegato Magalli. "Con Raffaella continuammo a frequentarci, soprattutto durante la malattia di Boncompagni". Il conduttore spiega che della malattia di Raffaella non sapeva nulla: "Non ne sapevo niente, come tutti. L'ultima volta che la vidi fu proprio al funerale di Gianni".

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